2 aprile 2009

cliccate su questa foto, c’è una mia poesia

2 commenti:

  1. ..che dire....splendida come tutte le altre....l'eterna dicotomia dell'uomo che, come gli apostoli, spergiurerebbe di non lasciare Gesù solo, ma poi, messo alle strette, rimane confitto nella sua umanità spesso sconsolante...ma forse prorpio per questo l'uomo, alla fine, risulta caro al suo Creatore ...tragedia personale di tutti, mitigata dall'etermna misericordia di Dio,credo(anzi, spero...),,,,,grazie di aver postato questa poesia...e un saluto caloroso! Edo

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  2. caro zio che dire, io vivo all'ombra di un ulivo da sempre li mi fermo a vegliare sui miei pensieri sulla mia vita. è li che inizia la storia dell'uomo nel travaglio fino alla sconfitta finale della morte. eppure io vivo in virtù di questo per gareggiare contro una vita che cerca di ridurre momenti lieti,e imprimere momenti di dolorosa salita verso il patibolo.dov'è o morte il tuo pungiglione?.... io non mi fermo a piangere ma ossevo chi mi terge il volto con amore e chi mi gira il volto con disprezzo. chi cammina nelle vie del Signore nella sua pace nel suo dolore umano vive nel riflesso della sua luce eterna e questo mi rasserena e mi dà gioia e mi fa andare avanti. ti voglio bene zio un forte abbraccio tuo nipote Matteo

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