5 novembre 2010

ANTONIO RAGONE: GINEPRAIO.






GINEPRAIO

Il freddo di novembre già mi riprende
senza che m’accorga nella sua umida sfera
mi sferza mi adombra e mi solleva
un poco dal peso ammassato nell’anno
che già qui a breve mi lascerà come abituale
in questo inganno d’un’infinita speranza
racchiuso nel mio ginepraio di sentimenti
tanti tanti tanti fino alla luna così lontana
ma ormai così vicina che da tanto la miro
come gioco come bella come misteriosa ora usuale
compagna indifferente degli anni miei
racchiusi a breve in un altro compimento.
Che così vada, tutto ormai m’è insensibile distacco,
anche il dolore, se non l’agitato sonno
delle mie notti e il tormento dei suoi silenzi
che s’agitano nella mia stanchezza indifferente.
Nel mio ginepraio d’anni riesco ancora
a bere sorsi aspri che pur emarginano il flusso
del sangue agli spinosi rovi, il succo rosso
d’un vino della mia terra e il mare.

Antonio Ragone 
(Da “ I Passi sul sentiero sconosciuto 'Verso marine sponde ' - Giovane Holden Edizioni – 2010)

19 commenti:

  1. Grazie carissimo Antonio per questa opportunità che mi doni di leggerti...e resto così, imbambolata di dolcezza per i tuoi delicati e speciali versi che ti narrano l'anima! E ritrovo un grande spirito di alta Poesia che s'aggiunge di bellezza e corposità ai tuoi introspettivi pensieri! Grazie nuovamente.. con cuore!

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  2. sembra quasi di udire la tua voce , nel silenzio delle cose mute, che nemmeno a stessi si osa raccontare , l'inestricabile intreccio dei pensieri , che quasi simulacri di viandanti cercano negli enti , nel circolo d'un tempo che in fondo si ripete , ed è buffo che non sia mai lo stesso , la luna come il poeta si stacca dalla mera esistenza , quasi a confondersi con quel tutto che lo avvolge, lontano si ode la brezza di nostalgie negate, di piccole cose che ti hanno fanno grande... e conosci bene il prezzo del riscatto... la " sento mia"... Grazie Antonio

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  3. zio! che bella! è mio zio, il mio caro zio che compone questi bellissimi versi. Mi commuovo, ti ascolto,ti vedo,ti abbraccio,ti percepisco,la vita ha chiesto un grande sacrificio,ma vedi quanta armonia di parole nei tuoi versi. Grazie zio le tue poesie mi fanno sconfinare in quel mondo stupendo che si chiama emozione. la vibrazione dell'anima che finora ho trovato solo nelle preghiere nel canto e nelle tue belle poesie.

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  4. caro Antonio, che dire di questa stupenda lirica, che mi lascia commosa la chiarezza della tua anima, mi hai fatto ricordare Alla Luna di Leopardi, tenteró di fare la traduzione alla mia lingua cosi pùo essere letta per altri animi. Grazie! Un vero piacere di leggerti, un abbraccio e tutta mia stima, Ana

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  5. Mi dispiace non essere all'altezza di poterti elogiare a dovere ma ti dirò semplicemente ciò che sento e che respiro in questi versi di un andare lento tra le foglie secche dell'autunno.
    Mi porti dentro chiare metafore e lucide follie di una... rassegnazione al corso della vita. "l'unica certezza di questa è la morte". Ma il tuo passo sereno scorre languido nei meandri di un vissuto sensibile ed attento; di un sottile intendimento di sapori.
    Nella chiusa
    " il succo rosso d’un vino della mia terra e il mare"
    ...la tua parte essenziale

    Nella mia chiusa "il ritorno ad esso"...

    Che delicatezza, antonio...!!!...

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  6. complimenti Antonio, un'ottima poesia che merita di essere letta in un silenzio contemplativo.

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  7. Marisa di Edizione Noitrè5 novembre 2010 alle ore 16:46

    Quanta delicatezza offre questo "ginepraio",quanta sentita è la speranza dei ricordi, i posti lontani che rimangono chiusi negl'anni, nel cuore che mai smette di amare.Il tuo mare, la tua terra, i suoi sapori sono linfa di vita per chi sa rendere vivi i ricordi e la passione vissuta nella propria terra natia.Quanta delicata espressione donano questi versi dal moto ondulante di un giorno che sembra non finisca mai.Grazie

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  8. Dolce, delicata...un raccontare di emozioni ...di vita...grazie

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  9. Sono incantata ......grazie per regalarmi grandi emozioni!!!!!!!!
    E' bellissima ,malinconica e bellissima.

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  10. ‎..."Nel mio ginepraio d’anni riesco ancora
    a bere sorsi aspri che pur emarginano il flusso
    del sangue agli spinosi rovi, il succo rosso
    d’un vino della mia terra e il mare."

    ...Un'emozione unica!

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  11. Giulia Maria Giardini5 novembre 2010 alle ore 16:49

    GRAZIE ANTONIO :-)

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  12. Raffaele Serafino Caligiuri5 novembre 2010 alle ore 16:50

    Incipit vetustas!...Ma il dolore è solo una reminiscenza di pensieri arcani che alimentano il fuoco del divenire su sponde soleggiate che arricchiscono sempre più l'animo di un poeta che desidere entrare nel mistero dell'eternità. Raffaele

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  13. Mi hai incantata, il susseguirsi delle parole dentro il mio cuore in un tripudio, un incantevole poesia che trascina in una grande enozione, grazie Antonio.

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  14. Daniela Cattani Rusich5 novembre 2010 alle ore 16:52

    Meravigliosa lirica, Antonio, di profumi e ricordi, sensi ed emozioni...
    Potente e splendente poetica la tua!
    Un abbraccio :-)
    *danj

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  15. Quante volte a ritroso passiamo a setaccio la nostra vita.
    Ci rivoltiamo l'anima per arrivare in fondo al pozzo.
    Nel ginepraio della vita
    a volte si annaspa
    a volte
    ...si cavalca l'onda
    in silenzio
    sottovoce
    urlando
    imprecando...
    tra i chiari e scuri della luna vita.
    Grazie Antonio.

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  16. Riesci sempre a sorprendermi, bravo, un bacio.

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  17. Splendida!
    col suo velo di lieve malinconia....
    Grazie Antonio.

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  18. Che così vada, tutto ormai m’è insensibile distacco,

    anche il dolore, se non l’agitato sonno

    delle mie notti e il tormento dei suoi silenzi

    che s’agitano nella mia stanchezza indifferente."


    Trovo questo passo, Antonio, molto significativo e intenso...
    Ci sono momenti nella vita in cui arriva l'abbandono: le continue lotte, le ferite, le sonfitte, il dolore ecc. rendono dura questa vita dove ricerchiamo, semplicemente, degli attimi di serenità...
    Grazie, un abbraccio"

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  19. Bella e profonda questa poesia che induce alla riflessione.
    All'approssimarsi del nostro compleanno,si tende a realizzare un bilancio della propria vita;affiora,quindi,nell'animo umano un groviglio di sentimenti contrastanti che si placa soltanto con la contemplazione della natura e specialmente,come nel caso di Antonio,con l'abbraccio al proprio mare e,quindi,alla terra natìa.

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