19 marzo 2011

LIONELLO FIUMI: PARAFRASI DELLA POESIA “MARZOLINA”.

Lionello Fiumi nacque a Rovereto, in provincia di Trento, il 12 aprile del 1894 e morì a Verona il 5 maggio 1973. Dal 1908 si trasferì con la famiglia a Verona. Sono di questo periodo le prime esercitazioni poetiche. Nel 1914, dopo essere rientrato in Italia per un breve  soggiorno all’estero per motivi di salute, pubblicò la sua prima raccolta di poesie, Polline. Con questa raccolta di liriche, Fiumi propone la poesia in versi liberi come possibile alternativa sia al classicismo che al futurismo, movimento, quest’ultimo, che a mio avviso non riuscì mai a decollare e destinato ad un precoce fallimento. Appassionato diffusore della nostra letteratura in Francia, dove fondò nel 1932 la rivista Dante, Fiumi è autore di pregevoli poesie dai caratteri essenzialmente impressionistici e ricche d’emozioni visive. Un poeta del Novecento italiano ingiustamente dimenticato che aspetta ancora d’essere rivalutato.

Il cielo di marzo, luminoso e trasparente come quarzo, avvolge (ovatta)  nel suo calore i rami del melo irrigiditi dal freddo. Ma ecco, quando cadono le squame dei rami spinosi, si scoprono piccole gemme verdi che sembrano goccioline e sono invece foglioline sottili come un velo. Una signora, personificazione della primavera,  in vestaglia di color rosso smagliante, passeggia, visione anch’essa fresca e viva, apparendo e scomparendo fra i rami di melo che marzo riveste di gemme e di fiori.


MARZOLINA

Sul cielo
di quarzo
già marzo
ovatta
la rama
rattratta
del melo.
Pur ecco
lo stecco
di spine
si squama:
goccine
(fogline
veline)
di verde.

La dama
(vestaglia
che smaglia)
si perde
scarlatta
tra i veli
dei meli
d’ovatta.

Lionello Fiumi

2 commenti:

  1. E' un vero peccato che un poeta capace di descrivere la natura in maniera così magistrale e delicata,facendo rivivere al lettore le proprie emozioni di fronte al miracolo del creato,sia stato dimenticato,come ho avuto modo anch'io,nel mio piccolo,di constatare,consultando alcuni importanti testi della letteratura italiana!
    Un plauso ad Antonio per avercelo fatto ricordare.

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