23 gennaio 2012

AGNESE DI VENANZIO, UNA LETTERA E POESIA.


Gentile sig. Antonio Ragone,
dire gentile, sembra banale… ma la sua e-mail di ringraziamento ha toccato la mia sensibilità, oltre che per la sua considerazione anche per il tempo che lei ha voluto dedicarmi .
Dal suo blog si evince che  è una persona non soltanto impegnata, ma anche utile socialmente, a motivo ho apprezzato maggiormente.
Chissà perché Dio ha voluto che capitassi nel suo blog !… tutto è cominciato per cercare la poesia “Che cos’è una madre” del  poeta F. Pastonchi.  A volte basta un suono, un profumo nell’aria,  o un semplice oggetto, per farti immergere nei tanti bellissimi ricordi del passato… e del passato anche la propria madre!... ora da ricordare specialmente quando l’età si fa matura. Ricordi e nostalgie di quelle madri eroiche che tanto hanno saputo dare e tramandare ai propri figli, nonostante le privazioni e le scomodità di quei tempi . Sono nata il 27 gennaio 1947. Ho avuto una madre splendida.
              
Di solito conservo alcune  e-mail  che ricevo  e persino quelle che spedisco, purtroppo non è stato così con l’e-mail che le ho inviato e neppure  per il commento dall’invio non riuscito. Scrivo quasi sempre d’ istinto e soltanto quando mi vengono “contenuti” buoni e sinceri, mi piace gratificare chi mi dona qualcosa di prezioso per l’anima. Certo non mi considero una scrittrice,non avendo fatto studi letterari, faccio fatica a scrivere e lo faccio soltanto quando il mio angelo mi detta buone cose o mi invia una musichetta per consolarmi … e da lì parte la penna.              
Ubbidire subito e scrivere… altrimenti il dono sfuma !... mi sarebbe piaciuto essere una scrittrice .
Mi permetto di inviarle in allegato una mia poesia di alcuni anni indietro che scrissi dedicandola al mio fiume Tevere sabino dal titolo “Al Tevere sabino”, sono di Forano in sabina (Rieti) un paesino collinare di fronte al monte Soratte.
Visiterò ancora il suo ricchissimo blog e quanto prima provvederò ad imparare come si invia un commento.
Ho letto la sua  “Sull’intima vaghezza”,  vi ho trovato il mio stato d’animo attuale che non avrei saputo descrivere. Ho sempre pensato che leggere poesie sia terapeutico ed aiuta a capirsi ed a guarire.
Mi scuso per il tempo che le ho sottratto e la saluto rinnovando la mia stima.
Grazie infinite,

Agnese Di Venanzio  

Roma, 19-01-2012  giovedì


Al Tevere Sabino

Ti vedo da quassù
dalla mia casa di collina
mentre annaffio i miei fiori ogni  mattina,

sembri un nastro argentato, luccicante
fatto a posta per adornar le piante

Oh !... Tevere che scorri calmo e lento
ti increspi non appena soffia il vento

e mentre scorri disseti la pianura
di acqua fresca, limpida, direi pura.

Ti vedo da quassù
dalla mia casa di collina
mentre annaffio i miei fiori ogni mattina .


Forano in Sabina ( Rieti )  Martedì - 06 - 01 - 1998  h 09.30 

© Agnese Di Venanzio
Tutti i diritti riservati

1 commento:

  1. Gentile Agnese, grazie per la sua sensibilità e delicatezza e
    soprattutto per aver visitato il mio blog. Ho provveduto ad inserire il suo commento (per
    niente stravagante, tutt’altro) alla mia poesia “Sull’intima vaghezza”
    e la ringrazio per le sue parole colme d’umanità e artistica
    sensibilità. Le stesse qualità che ho trovato nella sua lettera,
    commovente e intrisa di passione per la Poesia.
    Grazie per la sua attenzione nei riguardi delle mie opere conosciute
    attraverso il mio blog. Gliene sono infinitamente grato.
    Penso quanto prima di poter pubblicare sul mio blog sia la sua
    lettera che la sua poesia: “Al Tevere Sabino”: ho apprezzato
    moltissimo entrambe.
    Un saluto da
    Antonio Ragone

    (ho lasciato immutati i primi scambi di e-mail, ovviamente in seguito ci siamo dati del "tu).

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