5 novembre 2013

E NON CHIEDERE NULLA, DI DAVID MARIA TUROLDO.

La terra che un giorno abbiamo vissuto non c’è più. Viviamo giorni malati, inquinati, i fanciulli non si meravigliano più di niente, anche le ragazze la sera hanno gli occhi tristi, l’amore di quei tempi più non c’è, pare financo che le speranze siano diventate mute. Ognuno è solo in una folla anonima. Allora meglio ritornare al tempo antico se questo nostro tempo che chiamano progresso s’è involuto nell’effimero e nell’apparenza. Ritorniamo a spezzare insieme lo stesso pane e a condividere lo stesso vino, desinando tutti alla stessa tavola. Così, semplicemente, umilmente, forse potremo ritrovarci uscendo dalla smarrimento.


E NON CHIEDERE NULLA

Ora invece la terra
si fa sempre più orrenda:

il tempo è malato
i fanciulli non giocano più
le ragazze non hanno
più occhi
che splendono a sera.

E anche gli amori
non si cantano più,
le speranze non hanno più voce,
i morti doppiamente morti
al freddo di queste liturgie:

ognuno torna alla sua casa
sempre più solo.

Tempo è di tornare poveri
per ritrovare il sapore del pane,
per reggere alla luce del sole
per varcare sereni la notte
e cantare la sete della cerva.
E la gente, l'umile gente
abbia ancora chi l'ascolta,
e trovino udienza le preghiere.

E non chiedere nulla.


David Maria Turoldo

(da "O sensi miei..." - Poesie, 1948-1988, edito da Biblioteca Universale Rizzoli BUR – 1994)



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10 commenti:

  1. E trovino udienza le preghiere!
    E trovi se stesso l’uomo
    l’uomo che ha smarrito se stesso
    illuso nel delirio di onnipotenza
    è Caino di Caino
    Tu lasciati toccare dalla Luce
    e rinasci Alba nuova

    Turoldo tocca sempre l’Anima profonda
    Tu l’attraversi

    Maria

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  2. Oggi, mai come oggi, avremmo bisogno di una voce come Turoldo che s'alzi per proclamare la giustizia e la pace.

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  3. potete dirmi la parafrasi del brano non chiedermi nulla per favore? grazie...

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    1. Ecco la parafrasi:
      L’umanità è sempre più sorda ai richiami dei valori, non c’è più calore umano né solidarietà. Tutto è malato d’egoismo, una volta i bambini giocavano per la strada con semplicità e le ragazze non hanno più occhi di meraviglia nella sera. Non c’è più amore, quello vero, e l’uomo non ha più speranze per il futuro, non c’è più memoria per i morti dimenticati, ognuno è sempre più solo con se stesso. È tempo di ritornare a vivere una vita semplice ma vera, (una vita povera) per gustare nuovamente il sapore del pane, andare incontro alla sera con serenità, ed riacquistare sete di conoscenza come la cerva che s’abbevera al fiume. Tornare a pregare, il fratello si faccia più attento ai problemi del prossimo e lo ascolti con bontà e pazienza. Così, semplicemente, senza chiedere nulla, perché così vivendo avremo già tutto.

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    2. Io. Vorrei. Un. Comento. Che. Ci. Siano. Le. Figure. Retoriche un. E. Di. Cosa. Parla. La. Poesia

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  4. mi potete fare il commento di questa poesia??????? please,mi serve per la scuola!!

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    1. Ciao, il commento; e leggi anche l'introduzione alla poesia.
      L’umanità è sempre più sorda ai richiami dei valori, non c’è più calore umano né solidarietà. Tutto è malato d’egoismo, una volta i bambini giocavano per la strada con semplicità e le ragazze non hanno più occhi di meraviglia nella sera. Non c’è più amore, quello vero, e l’uomo non ha più speranze per il futuro, non c’è più memoria per i morti dimenticati, ognuno è sempre più solo con se stesso. È tempo di ritornare a vivere una vita semplice ma vera, (una vita povera) per gustare nuovamente il sapore del pane, andare incontro alla sera con serenità, ed riacquistare sete di conoscenza come la cerva che s’abbevera al fiume. Tornare a pregare, il fratello si faccia più attento ai problemi del prossimo e lo ascolti con bontà e pazienza. Così, semplicemente, senza chiedere nulla, perché così vivendo avremo già tutto.

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  5. MI POTETE DIRE IL MESSAGGIO DI QUESTA POESIA PER PIACERE

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    1. L’umanità è sempre più sorda ai richiami dei valori, non c’è più calore umano né solidarietà. Tutto è malato d’egoismo, una volta i bambini giocavano per la strada con semplicità e le ragazze non hanno più occhi di meraviglia nella sera. Non c’è più amore, quello vero, e l’uomo non ha più speranze per il futuro, non c’è più memoria per i morti dimenticati, ognuno è sempre più solo con se stesso. È tempo di ritornare a vivere una vita semplice ma vera, (una vita povera) per gustare nuovamente il sapore del pane, andare incontro alla sera con serenità, ed riacquistare sete di conoscenza come la cerva che s’abbevera al fiume. Tornare a pregare, il fratello si faccia più attento ai problemi del prossimo e lo ascolti con bontà e pazienza. Così, semplicemente, senza chiedere nulla, perché così vivendo avremo già tutto.
      (leggere anche l'introduzione alla poesia)

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