Il correlativo oggettivo in Eliot e Montale
Il correlativo oggettivo è un’astrazione poetica elaborata nel 1919 da Thomas Stearns Eliot, il quale lo definì "una serie di oggetti, una situazione, una catena di eventi pronta a trasformarsi nella formula di un'emozione particolare", ossia esso rappresenta lo stato sentimentale del poeta correlandolo (cioè paragonandolo simbolicamente) ad un affollarsi di oggetti concreti e ben definiti, concedendo una forte pregnanza semantica nell’enumerare il sentimento del poeta, il dolore, l’inquietudine, l’amarezza, un istante di vita, attraverso la descrizione di cose non virtuali o astratte, bensì concrete e reali, come un paesaggio, una casa, un muro, un albero di limoni, il rivo strozzato; ma anche il mare, una barca in tempesta, una dàrsena, e così via. Taluni affermano che il correlativo oggettivo supera la semplice concatenazione metaforica ed esprime una delle acquisizioni più creative della poesia occidentale contemporanea. Dagli esempi concreti che ho citato, si parla di Eugenio Montale come riferimento al “correlativo oggettivo”, in quanto, nella sua poesia, anche i concetti e i sentimenti più astratti trovano la loro espressione (si “correlano”) in oggetti ben definiti e concreti. Si può citare l’esempio: un rovente muro d'orto equivale alla condizione umana.
A mio modesto parere, ho delle perplessità nei confronti di questa tesi critica, in quanto questo procedimento poetico non è altro che una metafora che si oggettivizza attraverso la considerazione di oggetti ben concreti e non astratti, ovvero quella figura retorica , detta anche “traslato” consistente nel trasferire un termine dal suo proprio significato ad un altro termine figurato e simbolico. Il “correlativo oggettivo” rappresenta una situazione già esistente nell’ampio ambito letterario, ed è la metafora, già definita da Aristotele nella sua “Poetica” come "trasferimento ad una cosa di un nome proprio di un’altra o dal genere alla specie o dalla specie al genere o dalla specie alla specie o per analogia". Quindi non è esatto affermare che il “correlativo oggettivo” può essere paragonato anche ad una metafora perché di metafora già si tratta quando l’autore esprime i propri sentimenti attraverso l’effetto stilistico riferendo la condizione umana e le personali emozioni ad una serie di concentrazioni di esperienze di vita concreta.
Quasi tutta la poesia del Novecento si basa sul procedimento stilistico della metafora riemersa soprattutto con il possente utilizzo dell’analogia ungarettiana.
Pertanto, proprio e solo per esempio, se per il grande Eugenio Montale (uno dei massimi poeti italiani) “il rivo strozzato che gorgoglia” rappresenta il male di vivere, per altri (mi si conceda una mia umile citazione personale) “il mare di cartone” rappresenta la fragilità della vita.
Dedicherò i prossimi post al grande poeta Eugenio Montale e al suo “correlativo oggettivo” con la parafrasi di alcune tra le sue più alte poesie.
(Antonio Ragone)
Interessante mi risulta questa esposizione davero originale di quella funzione stilistica definita "correlativo oggettivo". La trovo funzionale e ben strutturata, in effetti di metafora si tratta, forse particolareggiata, più definita da un certo punto di vista. Grazie, Antonio, per questo tuo contributo, farà bene alla discussione sul tema.
RispondiEliminaGrazie a te, Maria Luigia. L’evoluzione fa parte del percorrere del tempo, delle sue scoperte-riscoperte e di sempre continui approfondimenti in ogni campo. Anche la cultura esplora nuovi orizzonti. In questa visione forse si sta generalizzando il termine “metafora”, per cui si cerca di individuare in esso dettagli da particolareggiare per formare una serie di forme espansive del termine di riferimento. Questi percorsi potrebbero far bene alla letteratura.
RispondiEliminaSalve, sono una studentessa dell'ultimo anno di liceo classico e mi piacerebbe proporre una tesina su questo argomento (poetica dell'oggetto in montale ed eliot) e vorrei chiederLe come mai, secondo il Suo parere, non ritiene che il "correlativo oggettivo" si possa considerare un'innovazione rispetto alla classica metafora.Ritengo che il Suo articolo presenti delle motivazioni alquanto approssimative e mi farebbe una cortesia se riuscisse a spiegarmi meglio il Suo punto di vista in questo senso.
RispondiEliminaResto in attesa di un Suo riscontro,
un saluto!
Ho ritenuto opportuno, considerato il contesto che può interessare più persone, di scrivere un post sull’argomento. Sicuramente L’avrà già visto, essendo l’ultimo postato in ordine di tempo, in ogni caso, ecco il link (copia/incolla sul browser):
RispondiEliminahttp://antonio-ragone.blogspot.com/2011/04/scelte-stilistiche-in-montale-il.html
In ordine a quanto scritto, non credo di aver mai negato la singolarità letteraria del “correlativo oggettivo”, ma ho solo cercato di esprimere, in un breve spazio, un concetto arduo e complesso, che, ne son certo, nemmeno con queste mie ulteriori considerazioni, ha trovato piena risoluzione. Grazie per avermi contattato, spero di averle dato qualche spunto in più per la sua tesina, per la quale Le porgo i miei più sinceri auguri. Pregandola di andare al link di cui sopra, voglia gradire i miei più cordiali saluti.
SALVE SONO UNA STUDENTESSA, LAUREANDA IN LETTERE E MI ACCINGO A PREPARARE LE TESI SULL'IMPORTANZA DELLA METAFORA NELLA POESIA MONTALIANA,CONCENTRANDOMI IN MODO PARTICOLARE SU QUANTO LA CRITICA LETTERARIA ABBIA SCRITTO A RIGUARDO.MI TROVO IN DIFFICOLTà POICHè NON SONO RIUSCITA A REPERIRE TESTI E INFORMAZIONI A SUFFICENZA E SPERO CHE LEI POSSA DARMI ALCUNE DELUCIDAZIONI SUL TEMA. LA RINGRAZIO!
RispondiEliminaCORDIALI SALUTI
Un paio di libri che le saranno certamente utili sono:
RispondiElimina- Metafore e miti di Eugenio Montale
di Riccardo Scrivano
Edizioni Scientifiche Italiane 1997
- Montale. La casa dei doganieri
di Andrea Gareffi
Editore: Studium 2000
Le potrebbe essere utile consultare questo elenco bibliografico su Montale a questo link:
http://www.librexmontale.com/bibliografia.htm
per qualsiasi comunicazione non esiti a scrivermi:
scrivi.ragone@gmail.com
Buona giornata.
Antonio Ragone
Laureanda in lettere che scrive 'sufficenza'?? Andiamo bene :) Altro che correlativo oggettivo...
RispondiEliminaComprimenti per la "sufficienza " raggiunta ! Ovviamente con lode !
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