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14 giugno 2010

ANTONIO RAGONE: L'AGRESTE CASA.

 




L’AGRESTE CASA














Vieni, ascolta un poco il senso dei pensieri celati
che popolano l’agreste casa riflessa nello stagno,
casa addormentata, da sterpaglia cinta,
irritanti ortiche e ombrose parietarie.

Dorme la casa, da secoli forse immersa
immemore nel sonno d’una notte astrale,
sì, dorme, dorme, eppure ancora vive!

Non far rumore mentre recidi
la pannocchia ramosa dell’asfodelo,
il silenzio stesso della nostra presenza
potrebbe risvegliarla, scuoterla,
nei rigagnoli al suolo farla crollare come sale.

Voglio che dorma, che resista all’implacabile
rumore degli interminabili istanti
delle nostre notti, ove da sempre
dai nostri sogni ci preserva
e dai risvegli ad ogni alba più inquieti.

Antonio Ragone (Da I Passi sul sentiero sconosciuto - verso marine sponde - Giovane Holden Edizioni 2010)

3 commenti:

  1. Bella e commovente poesia, la vita riflessa nel passato, la casa immersa nel veccio bosco è il nostro passato al quale siamo attaccati e ci fa capire come siamo fatti oggi.

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  2. Bellissima, risveglia ricordi forse ormai lontani e sopiti!

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  3. Casa di una volta, casa antica, capace di conservare come uno scrigno prezioso i passi, i pianti, le risate...
    Le case moderne non ne sono capaci; hanno pochi segreti.

    Bella

    Sara Ferraglia

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