È un paio di anni che non rivedo i miei luoghi, quando vi farò ritorno - lo desidero al più presto - andrò alla mia vecchia casa paterna che ora non c’è più, un grande e lussuoso albergo s’erge da anni al suo posto su quella solida roccia calcarea che scende fino al mare. Quante volte l’ho percorsa! Starò li fermo per un tempo indefinito - sempre indefinito e insensibile è il suo scorrere - chi può contarlo? Forse vedrò al vento ondeggiare le foglie degli alberi del fico e del limone, il vecchio melograno coi suoi frutti rossi. Avrò racchiuse nelle mie mani le ghiande raccolte ai piedi delle querce. Resterò a fissare il mare, il mare di quel tempo, anch’egli trascorre la sua vita e so che nella lunga attesa non è più lo stesso. Vedrò nella casa i vecchi oggetti, le stanze e i loro silenzi che lasciammo incustoditi quel giorno che andammo via. Tutto mi condurrà in un viaggio a ritroso nel tempo attraverso paesaggi e persone, vive rimembranze di storie e di sguardi. Mia madre, volto triste di donna costiera, introversa e taciturna, ci raccontava con scarne parole fatti lontani accaduti nella sua infanzia, i suoi racconti avevano quasi sempre come protagoniste figure femminili della sua terra rivissute poi nella nostra vita, divenute così creature indimenticabili. Tutti i suoi ricordi introducevano i suoi figli in un universo colmo di mistero, donna capace di donarsi e amare in silenzio, e in silenzio sopportare le preoccupazioni per il nostro futuro. Ho sempre pensato, che nonostante la sua apparente fragilità, era una donna coraggiosa e determinata, protetta nel cerchio dei veri valori della vita. Ogni volta che mi sento sfiancato e scoraggiato, è così dolce avere la consapevolezza che questi ricordi ancora esistono, vivono per sostenerci, per aiutarci in silenzio a cancellare la stanchezza dell'anima.
TEMPO INSENSIBILE
Trascorre il mare intanto e odo
il cruento fragore delle romite
onde infrangersi sugli insensibili scogli
e solversi in schiumosa vacuità di vento.
Che di mire lucenti nei tempi
dell’attesa, l’orizzonte così
vivo, vicino, raggiungibile,
appariva pregno.
Antonio Ragone (Da “L’isola nascosta” Edizioni Akkuaria 2007)
ti voglio bene, solo questo riesco a dire. Un abbraccio
RispondiEliminami sono commossa a leggere quanto hai scritto..
RispondiEliminaSai dare un'intensità alle emozioni che arriva a chi ti legge. un abbraccio.
tonino stamattina mi hai fatto piangere , mi sn emozionata tanto ti voglio bene
RispondiEliminaCarissimo Antonio, ciò che scrivi e le tue poesie, io lo contemplo, non posso farne a meno, sono immagini che mi scivolano dentro gli occhi e passando dall'orecchio attento, s'insinuano per restare impresse nella mente, sempre una grande emozione leggerti.
RispondiEliminaA presto Tiziana
Tiziana carissima, grazie per le tue belle parole, ne sono felice. Condividere la Poesia con una poetessa come te, delicata e bravissima, non può che farmi tanto piacere.
RispondiEliminaSì, a presto, Antonio.