Kirche Carona di Hermann Hesse Aquarell 30.07.1923 |
Hermann Hesse nacque a Calw, in Germania il 2 luglio 1877 e morì a Montagnola, in Svizzera, il 9 agosto 1962.
È stato multiforme artista: scrittore, poeta, pittore.
Ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura nel 1946.
Vastissima è la sua produzione, in versi e in prosa.
Questa poesia è tratta dalla raccolta Poesie Romantiche del 1920.
È stato multiforme artista: scrittore, poeta, pittore.
Ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura nel 1946.
Vastissima è la sua produzione, in versi e in prosa.
Questa poesia è tratta dalla raccolta Poesie Romantiche del 1920.
Tra la mia pittura e la mia poesia non c'è discrepanza, cerco sempre la verità poetica. (Hermann Hesse - 1920)
Nella semplicità dei gesti più comuni sono racchiuse le
meraviglie che ancora possono far sussultare il cuore. No, che gli uomini non
cerchino sofisticate vie, effimere e apparenti bellezze, perché lì altro non
possono trovarci che sterilità e aridità. Sono le cose più vicine a noi che
purtroppo sono diventate le più lontane. Riappropriamoci di esse, sono dentro
di noi, nel profondo di noi. Come mi giunge attuale questa breve e intensa
lirica di Hesse. Protagonista è un gesto semplice, lo sguardo, che apre il
mondo infinito e indefinito dell’amore, fino a diventarne complesso, come in
effetti ampio e misterioso è il sentimento dell’Amore. È nella complessità che
ritroviamo la semplicità e quindi qualche varco che ci sveli una meraviglia
senza che sia necessario proferire stupide e banali parole. È “solo” lo sguardo.
Stupendo l’incipit “Io ti chiesi”: inizia così un dialogo chissà già da quanto tempo maturato
nell’animo del poeta per esprimere la triste bellezza d’uno sguardo amante.
(Antonio Ragone)
IO TI CHIESI
Io ti chiesi perché i tuoi occhi
si soffermano nei miei
come una casta stella del cielo
in un oscuro flutto.
Mi hai guardato a lungo
come si saggia un bimbo con lo sguardo,
mi hai detto poi, con gentilezza:
ti voglio bene, perché sei tanto triste.
Hermann Hesse
(da Poesie Romantiche, 1920)
(Traduzione di Brunamaria Dal Lago Veneri)
IO TI CHIESI
Io ti chiesi perché i tuoi occhi
si soffermano nei miei
come una casta stella del cielo
in un oscuro flutto.
Mi hai guardato a lungo
come si saggia un bimbo con lo sguardo,
mi hai detto poi, con gentilezza:
ti voglio bene, perché sei tanto triste.
Hermann Hesse
(da Poesie Romantiche, 1920)
(Traduzione di Brunamaria Dal Lago Veneri)
Mi piace soffermarmi sulla chiusa.
RispondiEliminaNella tristezza si sprigiona e s’espande Amore.
Quel sentimento che spesso è un chiodo d’anima, che evoca e revoca palpiti, che come pioggia leggera disegna coreografie d’emozioni.
Maria
Bellissima la poesia e il tuo commento .Un abbraccio Antonio.
RispondiEliminaRiscrivo:
RispondiEliminaAntonio caro il tuo commento coglie completamente l'animo del poeta Hesse... semplice poesia di una sensazione che chiede risposte... e arrivano nella "gentilezza" della malinconia!!! Ti adoro caro Antonio! Grazie!
Abbiamo spesso l'incapacità di accorgerci del bene di chi ci sta vicino senza chiedere nulla . A volte un semplice perchè ci può spiegare tutto .Semplicemente per un sentimento d'amore vero . Molto bella
RispondiEliminaSia pure tardivamente,esprimo a te,Antonio,il mio plauso per avermi fatto conoscere questi versi bellissimi ed intrisi di malinconia,nei quali si riflette il mio stato d'animo nei confronti di una persona che io ho tanto amato.
RispondiEliminal'amore è un affare semplice...ma tanto semplice da complicare tutto il resto...
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