Corrado Govoni nacque a Tàmara, una frazione del comune di Copparo, in provincia di Ferrara, il 29 ottobre1884da una famiglia di agricoltori benestanti. Morì in precarie condizioni economiche al Lido dei Pini, presso Roma, dove dimorava, il 20 ottobre1965.
In questa poesia c’è tutta la semplicità interiore di Corrado Covoni, due creature randagie: un uomo ignoto e un cane, si affiancano l’uno all’altro in un cammino che non ha meta, quasi attratti dalla stessa affinità di destino. L’ombrello rosso è così esageratamente grande che impedisce di vedere il cielo cupo; e il povero cammina lentamente, con i due enormi scarponi dagli strani odori che il cane affamato annusa come cercando cibo. Io leggo questa poesia e vedo un ritratto di povertà che meriterebbe un riscatto.
UN GRANDE OMBRELLO ROSSO
Un grande ombrello rosso
– distruzione completa del cielo –
che va lentamente
con due scarpe enormi che odorano nel fango
e che un cane randagio affamato
si ferma ad annusare curiosamente.
Corrado Govoni
Un bel dipinto impressionista...Un'impressione semplice e spontanea, tale da suscitare immediata la raffigurazione visiva dell'uomo che trascina la sua povertà nel grigiore della giornata piovosa. Grazie Antonio. Un abbraccio
RispondiEliminaAntonio, che bella poesia, e tu sei sempre così bravo a descriverle, una poesia che lascia pensare, una poesia amara, ma bella, d'i un poeta che pochi ricordano. Ricordo sempre della tua passione poetica,,, un caro saluto dal tuo mare.
RispondiEliminanel grigiore randagi i passi
RispondiEliminadell’uomo e dell’ amico
fame
e il fango odora di vissuto
mentre una fiumana di pensieri
trascina il canto monocorde
di neglette speranze di vita
Maria