Dino Buzzati
(San Pellegrino di Belluno,16 ottobre1906;
Milano, 28 gennaio1972)
|
La boutique del mistero di Dino Buzzati è una raccolta di 31 racconti scelti tra i volumi già precedentemente pubblicati “nella speranza di far conoscere il meglio di quanto ho scritto”.
L’elemento che accomuna i racconti è il mistero che qui costituisce un aspetto importante della realtà vissuta. È il mondo poetico scritto in prosa che gli fu ispirato, come egli stesso aveva affermato, da una villa cinquecentesca di San Pellegrino, vicino a Belluno, abitata dalla sua famiglia fin dal 1870, che già da bambino gli appariva come un luogo ricco di presenze e di voci misteriose che incitavano la sua fantasia:
“rappresenta uno dei fondamenti di quello che è il
mio “mondo” poetico…Lì sotto c’è la cantina, con grandi botti. E sopra c’è il
granaio…Poi sopra ancora c’è una soffitta. E lì si addensavano tutte le
fantasticherie possibili e immaginabili…nei bambini l’impressione che fanno
queste case è una cosa straordinaria…Gli scricchiolii, la sera, la porta chiusa
o aperta, di notte, nel buio… Queste cose sono bellissime! Questo tipo di
mistero - parlo del mistero della casa, ma anche del mistero dei rumori nel
giardino - implica la presenza di entità sconosciute, probabilmente
immaginarie… spiriti, fantasmi, esseri della natura, elfi…”.
Il mondo di Buzzati è fatto di domande angosciate: Chi sarà? Il vento?; Chi sarà? Un ladro?; Chi sarà? Un telegramma? La caratteristica di tutte le opere di Buzzati, come un chiodo fisso, è un’ostinata ricerca, un dialogo continuo con l’Oltre, la parte più segreta di quella visibile, ma altrettanto presente e partecipe della vita quotidiana, difficile da decifrare, e per questo ancor più carica di fascino, di attrattiva, di attesa e di inquietudine. E quando l’attesa e l’inquietudine sembrano finire, “è troppo tardi”.
Di questa raccolta propongo Conigli sotto la luna, attesa e inconsapevolezza. Anche per noi, come i conigli, “dov’è tesa la tagliola?”.
Il mondo di Buzzati è fatto di domande angosciate: Chi sarà? Il vento?; Chi sarà? Un ladro?; Chi sarà? Un telegramma? La caratteristica di tutte le opere di Buzzati, come un chiodo fisso, è un’ostinata ricerca, un dialogo continuo con l’Oltre, la parte più segreta di quella visibile, ma altrettanto presente e partecipe della vita quotidiana, difficile da decifrare, e per questo ancor più carica di fascino, di attrattiva, di attesa e di inquietudine. E quando l’attesa e l’inquietudine sembrano finire, “è troppo tardi”.
Di questa raccolta propongo Conigli sotto la luna, attesa e inconsapevolezza. Anche per noi, come i conigli, “dov’è tesa la tagliola?”.
Conigli sotto la Luna
Nel giardino la
luna, e quel profumo d'erba e piante che ricorda certe lontanissime mattine
(saranno mai esistite?) quando alle prime luci, con gli scarponi e il flobert,
si usciva a caccia. Ma adesso c'è la luna quieta, le finestre sono spente, la
fontana non getta più: silenzio. Sul prato quattro cinque piccole macchie nere.
Ogni tanto si muovono con buffi salti veloci, senza il minimo rumore. All'ombra
delle aiole, come aspettando. Sono i conigli. Il giardino, l'erba, quell'odore
buono, la quieta luna, la notte così immensa e bella che fa male dentro per
incomprensibili ragioni, tutta la notte meravigliosa è loro. Sono felici?
Saltellano a due a due, non viene dalle loro zampe il più lieve fruscio. Ombre,
si direbbero. Minuscoli fantasmi, genietti inoffensivi della campagna che
intorno dorme, visibile sotto la luna a grandissima distanza. E debolmente
splendono anche le remote pareti bianche di roccia, le montagne solitarie. Ma i
conigli stanno con le orecchie tese, aspettano, che cosa aspettano? Sperano
forse di poter essere ancora più felici? Là, dietro al muretto, nel cunicolo
che viene dal tombino, dove all'alba si nascondono a dormire, è tesa la
tagliola. Loro non lo sanno. Neppure noi sappiamo, quando insieme agli amici si
gioca e si ride, ciò che ci attende, nessuno può conoscere i dolori, le
sorprese, le malattie destinate forse all'indomani. Come i conigli noi stiamo
sul prato, immobili, con la stessa inquietudine che ci avvelena. Dove è tesa la
tagliola? Anche le notti più felici passano senza consolarci. Aspettiamo,
aspettiamo. E intanto la luna ha compiuto un lungo arco nel cielo. Le sue ombre
di minuto in minuto diventano più lunghe. I conigli, con le orecchie tese,
lasciano sull'erba illuminata mostruose strisce nere. Anche noi, nella notte,
in mezzo alla campagna, non siamo più che ombre, fantasmi scuri con dentro
l'invisibile carico di affanni. Dove è tesa la tagliola? Al lume favoloso della
luna cantano i grilli.
Dino
Buzzati
(da La
boutique del mistero, Mondadori 1968)
Dino Buzzati è uno scrittore che come pochi ha saputo fare delle sue allegorie una verità poetica profonda e sconcertante…
RispondiEliminaquesto racconto delinea la complessa personalità dello scrittore, attento a registrare vicende e avventure singolari e tormentosi, dolori e ferite gravi che colpiscono l’animo umano.
RispondiEliminaGrazie, Antonio, come sempre… un caro saluto
Le metafore e le allegorie di cui si serve si rivelano subito fatte di sostanza umana e molto più vicine a noi, ogni racconto è un momento di un’indagine profonda, di una esplorazione emozionante, volte entrambe a penetrare il mistero che circonda l’uomo contemporaneo, le debolezze e i paradossi che lo caratterizzano, la sua solitudine, le sue speranze continuamente deluse. Sembriamo tutti conigli sotto la luna con una tagliola tesa chissà dove.
RispondiEliminaPanta rei
RispondiEliminaé oltre l’Oltre forse l’approdo sicuro
per non morire dentro
Oltre il ticchettio del tempo in-finito
prima del gran Silenzio
Maria
Nel voler citare il Vangelo secondo Matteo,potremmo dire:"Vegliate,dunque,perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà....".
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
EliminaQuesto commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiElimina