La vita scorre tra luci ed ombre, la pioggia alimenta la malinconia ma il suo ticchettio dà presenza dove alberga lo smarrimento e la solitudine. Sì, credo che profondamente si è sempre davvero soli, unica certezza quel che ci abita. Ciao carissimo
È lo smarrimento sociale che ci fa soli e chiude i varchi a noi d’intorno. Se a cercarlo si riesce, e riuscir si deve, forse sarà complice anche questa pioggia primaverile che ci scuote dentro…
Si cerca in ogni modo di non vedere, di non sentire, attraverso il “divertissement”, il “distrarsi”, per non guardare e non scoprire il vuoto, che si fa baratro. A volte la Solitudine mette in crisi la coscienza, “costretta” a ricercare il seme della Verità. Solo chi fa deserto,chi scende in profondità della solitudine potrà ascoltarsi ed ascoltare.
Provo a cercar di capire sempre più a fondo perché ciascuno possegga una sigla di “unicità” che lo rende paragonabile solo a se stesso. Tu mi parli di “deserto” e mi viene in mente un grande poeta: “ma la terra quando, un po’ più lontano, scopriamo il mare, anche col verde che torna a roderla e a darle un momento d’innocenza, noi proviamo un peso” scrive Giuseppe Ungaretti nella sua opera in prosa “Il deserto e dopo”. È il peso della disarmonia sociale che smarrisce le coscienze.
la malinconia che ti accarezza come l'alito di vento in una piovosa primavera...si sentirsi un po' più soli ma forti quando siamo noi a decidere di allontanarci...!! Antonio è un privilegio leggerti!! Grazie!!
Questa poesia individua, cinematograficamente parlando, un piano sequenza. Con tanto di stacco e di lenta carrellata in avanti; poi un fermarsi della camera su una figura in piano americano e l'inquadrarla in campo lungo che si allontana. Intensi, lucidi, evocativi di tutta una conformazione sentimentale descritta per immagini e resa nei versi. Anche la congiunzione all'inizio presuppone tutto un antefatto...
Caro Antonio, con questi versi dal profondo significato tu rendi benissimo il senso di solitudine che alberga in ognuno di noi. Anche io vorrei riuscire ad esprimere in poesia ciò che provo dentro di me così come fai tu,ma,purtroppo, "Io non ho la tua scienza....".
Bella e vera...
RispondiEliminaNostalgia un emozione che sento in questo poema, molto sensibile Antonio Grazie
RispondiEliminaLa vita scorre tra luci ed ombre, la pioggia alimenta la malinconia ma il suo ticchettio dà presenza dove alberga lo smarrimento e la solitudine. Sì, credo che profondamente si è sempre davvero soli, unica certezza quel che ci abita. Ciao carissimo
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RispondiEliminaBellissima!
È lo smarrimento sociale che ci fa soli e chiude i varchi a noi d’intorno. Se a cercarlo si riesce, e riuscir si deve, forse sarà complice anche questa pioggia primaverile che ci scuote dentro…
RispondiEliminaSi cerca in ogni modo di non vedere, di non sentire, attraverso il “divertissement”, il “distrarsi”, per non guardare e non scoprire il vuoto, che si fa baratro.
RispondiEliminaA volte la Solitudine mette in crisi la coscienza, “costretta” a ricercare il seme della Verità.
Solo chi fa deserto,chi scende in profondità della solitudine potrà ascoltarsi ed ascoltare.
Lì solo con la pioggia a fargli compagnia.
Provo a cercar di capire sempre più a fondo perché ciascuno possegga una sigla di “unicità” che lo rende paragonabile solo a se stesso. Tu mi parli di “deserto” e mi viene in mente un grande poeta: “ma la terra quando, un po’ più lontano, scopriamo il mare, anche col verde che torna a roderla e a darle un momento d’innocenza, noi proviamo un peso” scrive Giuseppe Ungaretti nella sua opera in prosa “Il deserto e dopo”.
RispondiEliminaÈ il peso della disarmonia sociale che smarrisce le coscienze.
In questo deserto in questa disarmonia sociale come ben la definisci tu si cerca una tregua salvifica a questa barbarie.
RispondiEliminaDove? Come? Quando?
Si rimane smunti in cerca di un lavacro.
la malinconia che ti accarezza come l'alito di vento in una piovosa primavera...si sentirsi un po' più soli ma forti quando siamo noi a decidere di allontanarci...!!
RispondiEliminaAntonio è un privilegio leggerti!! Grazie!!
Ah Antonio Ragone, mio poeta come cogli bene lo stato d'animo che imprime il grigio del tempo!!! I tuoi versi sono carezze poetiche! Un abbraccio!
RispondiEliminaLa "poesia" che legge gli animi !.....
RispondiEliminaCaro Antonio, mi sembra che non lo salvera' nessuno! Una specie di sogno senza alcun senso... La poesia e' la nostra utopia e percio' sognamo..
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RispondiEliminaLa cruda realtà ....
Questa poesia individua, cinematograficamente parlando, un piano sequenza. Con tanto di stacco e di lenta carrellata in avanti; poi un fermarsi della camera su una figura in piano americano e l'inquadrarla in campo lungo che si allontana.
RispondiEliminaIntensi, lucidi, evocativi di tutta una conformazione sentimentale descritta per immagini e resa nei versi.
Anche la congiunzione all'inizio presuppone tutto un antefatto...
Caro Antonio,
RispondiEliminacon questi versi dal profondo significato tu rendi benissimo il senso di solitudine che alberga in ognuno di noi.
Anche io vorrei riuscire ad esprimere in poesia ciò che provo dentro di me così come fai tu,ma,purtroppo, "Io non ho la tua scienza....".