ALLA FINESTRA
Nel largo delle nuvole e del mare
lo scalpito arioso d’un cavallo,
il bambino rigira la pianola
obliato negli occhi come gli angeli.
Morire è una stagione, un’aria, un cielo.
Alfonso Gatto
(da La forza degli occhi, 1950-53)
Affacciarsi alla finestra è come vedere la vita e viverla tra il
cielo nuvoloso e l’azzurro del mare. Lo scalpito d’un cavallo ne segna i battiti; e
un bambino, con gli occhi perduti nell’immenso, l’accompagna con la nenia
d’una pianola. Passeranno le stagioni e gli anni. Di questa vita resterà
l’immenso spazio tra cielo e mare del nostro golfo, teso come in un abbraccio.
Già resterà la visione,... per altri occhi....e altri
RispondiEliminaancora... Ciao delizioso Antonio Ragone!!! Ti abbraccio!
Poeta solitario Alfonso
RispondiEliminae dalla finestra
tra alchimie di colori e forme
alza la voce
come di commiato
come in un addio.
Grazie Antonio , un saluto ed anche al
RispondiEliminatuo mare .
Suggestiva e dolcissima è questa riflessione del poeta,il quale,nell'affacciarsi alla finestra,rivede la sua splendida terra di origine,il suo mare che lui è sempre pronto a riabbracciare.
RispondiEliminaCaro Antonio,è bello soffermarsi su come tu abbia in comune con Alfonso Gatto la passione viscerale per la vostra terra natìa.
RispondiEliminaUn saluto affettuoso da Anna.
Anna, sei molto cara. Un forte abbraccio.
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