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12 gennaio 2010

OMAGGIO ALLA POETESSA ADA NEGRI: LA DANZA DELLA NEVE



Ada Negri nacque a Lodi il 3 febbraio 1870 e morì a Milano l’11 gennaio 1945. Delicata poetessa e scrittrice, è stata la prima donna ad essere ammessa tra gli Accademici d'Italia. Di lei vi propongo la poesia La Danza della Neve, pienamente in tema con l’attuale situazione climatica.




Bella poesia di Ada Negri, apparentemente semplice, ma complessa nella sua descrizione. Personificazioni e metafore si alternano tra loro. La neve è rappresentata come una bella e dolce fanciulla, che danza e volteggia con movimenti leggeri come una delicata ballerina; poi affaticata, s’adagia e s’addormenta nella sua pace, giacché la neve è metafora della pace che scende nella profonda indifferenza del mondo. (Antonio Ragone)


LA DANZA DELLA NEVE
Sui campi e su le strade,
silenziosa e lieve,
volteggiando, la neve
cade.
Danza la falda bianca
ne l'ampio ciel scherzosa,
poi sul terren si posa,
stanca.
In mille immote forme,
sui tetti e sui camini,
sui cippi e sui giardini,
dorme.
Tutto d'intorno è pace;
chiuso in oblìo profondo,
indifferente il mondo
tace. 


Ada Negri 


“mi date la versione in prosa???”

La ringrazio per la visita.
Se ho ben capito lei per “versione in prosa”  intende una parafrasi, una spiegazione letterale della poesia scritta in prosa. Ne ho redatte due, veda quale delle due faccia al suo caso.

LA DANZA DELLA NEVE

1) La neve cade sui campi e sulle strade silenziosa e dolcemente, quasi danzante. I larghi strati di neve volteggiano quasi scherzando nel cielo immenso. Poi la neve si posa sul terreno, stanca. La neve si è fermata, immobile, in mille forme diverse, quasi dormisse, sui tetti, sui camini, su colonne e sui giardini. La vista del paesaggio nevoso dà un senso di pace; gli uomini del mondo, chiusi in un profondo silenzio, tacciono indifferenti.
2) Nevica: le falde bianche scendono lievi, volteggiando come per un gioco, quasi desiderose d’indugiarsi nell’aria prima di posarsi stanche a terra. I tetti, i comignoli, le colonnine lungo le strade e i giardini ammantati di bianco dormono in una immobilità profonda. Tutto è pace intorno. Il mondo nella sua indifferenza sembra che abbia dimenticato di esistere nel silenzio in cui improvvisamente si è spenta ogni voce, ogni rumore, ignorando l’incantesimo operato dalla natura.

Antonio Ragone

12 commenti:

  1. Ciao Antonio.
    Ada Negri, quanti ricordi scolastici, le sue belle poesie studiate con piacere. Eppure, come tu fai notare, nascondano verità profonde.
    Mariella

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    1. raffaelacitro56@gmail.com17 gennaio 2021 alle ore 22:44

      Hai ragione Mariella, le poesie di Ada Negri rievocano tanti ricordi scolastici. Questa poesia magistralmente commentata da Antonio Ragone, salernitano come me, mi emoziona tantissimo. Sono molto affascinata dalla neve e dagli articoli sulla neve del '56. La mia mamma mi raccontava che quando sono nata io c'è stata una nevicata straordinaria. Quella del 1956. Complimenti e grazie Antonio per questi piccoli di ricordi di storia che riempiono il cuore di mille emozioni pensando alla nostra infanzia vissuta in modo molto semplice ma piena di grandi affetti. Grazie.

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    2. Commosso, Raffaela, ti ringrazio per il tuo commento.

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  2. mi date la versione in prosa???

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  3. descrive molto il modo in cui la neve cade e si muove.
    questa poesia è proprio supermegaiperstra bella,ed è per questo che non faccio a meno di dirla.

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  4. Quali sono i verbi che personificano la neve in questa poesia? Grazie

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    1. volteggiare(volteggiando); cadere (cade); danzare (danza); posarsi (si posa); dormire (dorme).

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