Guido Edoardo Mottini nacque in provincia di Aosta nel 1884 e morì nel 1934. Scrittore , poeta, critico d’arte, giornalista e saggista, quasi sconosciuto e del tutto dimenticato, scrisse meravigliosi racconti sulla vita di grandi musicisti e pittori. Ci ha lasciato una voluminosa “Storia dell’Arte” e numerosi libri per ragazzi. Altre opere notevole sono La leggenda di Sigfrido, Dal libro di Dio: episodi biblici, e il profilo che scrisse sulla vita e la musica di Ludwig van Beethoven. Di questo grande "dimenticato" propongo la poesia "Il più bel riso".
Il bimbetto è molto misero davvero: non ha casa, non ha scarpe, raramente forse riesce a sfamarsi. Cade sulla strada e la ghiaia gli spella le manine. Ma non piange: anzi, ride. È un ometto pieno di coraggio. Affronta già così piccolo la difficile vita, che per lui si presente molto dura, con un sorriso pieno di innocenza e di speranza. Combatte con codesto sorriso le salite e le ricadute che lo aspettano. È la vita!
Il PIÙ BEL RISO
Il più bel riso l'ho veduto ieri
sbocciar raggiante sul visetto sporco
d'un monelluccio figlio di randagi,
con la camicia fuor dei calzoncini,
la calza a strappi e un piede nudo.
sbocciar raggiante sul visetto sporco
d'un monelluccio figlio di randagi,
con la camicia fuor dei calzoncini,
la calza a strappi e un piede nudo.
Nel traversar la strada irta di ghiaia
il piccolo cascò. Si rialzò.
Si rimise nel piede la ciabatta.
Si guardò le manine un po' sbucciate.
Si guardò intorno... e vide solo me.
il piccolo cascò. Si rialzò.
Si rimise nel piede la ciabatta.
Si guardò le manine un po' sbucciate.
Si guardò intorno... e vide solo me.
E, per farmi capir ch'era gagliardo
mi rise in faccia un riso così bello,
così pien di coraggio e d'innocenza,
mi rise in faccia un riso così bello,
così pien di coraggio e d'innocenza,
che quel riso divino si confuse
con l'oro del tramonto e il blu del mare.
con l'oro del tramonto e il blu del mare.
Guido Edoardo Mottini
....molto bella!
RispondiEliminaE' delicatissima questa poesia,la quale tratteggia molto bene l'immagine del bimbo abituato ad affrontare con coraggio e con il sorriso la vita difficile che lui è costretto a condurre e che gli ha fortificato il carattere.
RispondiEliminaFu recitata da me all'esame di quinta elementare e mi piacque cosi tanto che non l'ho mai scordata!!
RispondiEliminaAnch'io sono affezionato a questa poesia e al libro Cervino,dal quale l'ho tratta, un libro altamente didattico e bellissimo in tutto.
RispondiEliminaGrazie per la visita, mi ha fatto molto piacere!
Mia mamma la imparò a scuola nel 1954 e prese un bel 10!Da piccola la recitava a me e l'ha insegnata a mia figlia che, dopo tanti anni, l'ha riportata in un'aula scolastica, avendola usata per realizzare un cartellone sulle poesie dei nonni. Bellissima! Alessandra
RispondiEliminaGrazie Alessandra per la visita.
RispondiEliminaAnch'io sono convinto che si tratta di una poesia bellissima, e sono felice che sia stata riportata nelle aule scolastiche, questo fa onore alla buona poesia.
Bellissima, bellissima poesia, l´ho imparata quando studiavo la lingua italiana e non l´ho mai scordata. Molte grazie por averla trovato qui.
RispondiEliminaGrazie a te Elsa Tucci per il gradito commento.
EliminaGentilissimo signor Ragone,
RispondiEliminasono il signor Salvatore De Cagna di Gallarate Provincia di Varese,
se non vado errato due anni fà le avevo inviato una e-mail per avere notizie riguardante
la poesia "Il più bel riso", del poeta Guido Edoardo Mottini, le avevo gentilmente
chiesto se per case fosse a conoscenza di un libro di raccolta dove fosse
presente la citata posia. Cortesemente mi aveva risposto che probabilmente
aveva scritto solamente quella. Ora la disturbo per informarla che effettivamente
esiste una raccolta dal titolo <>, il libro è introvabile,
le poesie contenute si possono leggere on line,in formati diversi, nel sito:
https://archive.org/details/rosenelpruneto1900mott
spero di averle fatta cosa gradita nel frattempo le porgo i più cordiali saluti.
salvatore de cagna
p.s.
da notare egregio signor Ragone che la poesia inizia con:
1^ strofa (non completa): Il più bel riso non l'ha fatto già la mia placida mamma a me fanciullo.....
2^ strofa inizia con:Il più bel riso l'ho veduto ieri
sbocciar raggiante sul visetto sporco<>
A suo tempo ho fatto molte ricerche sulle opere di Mottini. Ma purtroppo non sono ruscito a trovarle. Nemmeno alla Biblioteca Nazionale di Roma.
EliminaÈ sublime..quanti ricordi..
RispondiEliminaLa deve recitare il mio bimbo domani a scuola...grazie alla sua maestra che è sempre cosi attenta nella scelta delle poesie ..tra quelle note e quelle meno note o dimenticate
RispondiEliminaChe piacere! Cercavo il testo di questa poesia che, forse perché di un autore un po' dimenticato, ha un posto speciale nella mia memoria sin dalla quarta o quinta elementare... e non solo trovo la poesia, ma addirittura un piccolo forum!
RispondiEliminaGrazie, che bella cosa!
Luca M - Milano
Grazie per la visita, mi ha fatto molto piacere!
Elimina,Delicatissima poesia.
RispondiElimina...quanti ricordi!!! Mi ritorna in mente la mia bravissima e dolcissima prof delle scuole medie.Grazie.
Salve, sono del 1968 ho frequentato le scuola elementare dalle suore canossiane. Le poesie erano all'ordine del giorno. La più amata questa: Il più bel riso, mai dimenticata. Studiavo con la mia mamma, era sempre lei, tra le due, più veloce ad impararla. Ora i brividi scorrono sulla mia pelle...
RispondiEliminaCommuove per la sua semplicità, il riso d'un bambino, e soprattutto perché ci ricorda noi fanciulli, quando leggere una poesia ci emozionava. Grazie.
EliminaHo 75 anni e questa poesia è stata una delle prime imparate a memoria alle elementari. Sebbene non la ricordassi tutta, non l'ho mai scordata e la prima strofa mi si è stampata nella mente. Il più bel riso l'ho veduto ieri
RispondiEliminasbocciar raggiante sul visetto sporco
d'un monelluccio figlio di randagi,...............
L'ho cercata e l'ho trovata, Grazie per averla riportata alla luce.
Grazie per la visita, mi ha fatto molto piacere!
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaSalve, ho un ricordo lontano di questa poesia e sono convinto di averla letta nei primi anni 60 dal sussidiario "Il Cervino" che aveva mio fratello più vecchio di me di quattro anni e faceva la quinta elementare. L'immagine stessa mi sembra uguale, cosa pagherei per ritrovare quel libro.
RispondiEliminaBuongiorno, sì, è come dice lei, si tratta del bellissimo libro "Cervino" che è stato uno dei pochi libri, forse l'unico che sono riuscito a custoduire da quegli anni lontani. Sia l'immagine che il testo li ho presi da lì. Il libro lo tengo con me, ogni tanto lo prendo, sfoglio quelle pagine che mi hanno visto fanciullo e di tanta commozione s'empie il mio cuore. Se avessi avuto un'altra copia gliela avrei donata con molto piacere.
Elimina