LA DANZA DELLA NEVE
Sui campi e su le strade,
silenziosa e lieve,
volteggiando, la neve
cade.
Danza la falda bianca
ne l'ampio ciel scherzosa,
poi sul terren si posa,
stanca.
In mille immote forme,
sui tetti e sui camini,
sui cippi e sui giardini,
dorme.
Tutto d'intorno è pace;
chiuso in oblìo profondo,
indifferente il mondo
tace.
Ada Negri (su questo blog in data 12 gennaio 2010)
La ringrazio per la visita.
Se ho ben capito lei per “versione in prosa” intende una parafrasi, una spiegazione letterale della poesia scritta in prosa. Ne ho redatte due, veda quale delle due faccia al suo caso.
LA DANZA DELLA NEVE
1) La neve cade sui campi e sulle strade silenziosa e dolcemente, quasi danzante. I larghi strati di neve volteggiano quasi scherzando nel cielo immenso. Poi la neve si posa sul terreno, stanca. La neve si è fermata, immobile, in mille forme diverse, quasi dormisse, sui tetti, sui camini, su colonne e sui giardini. La vista del paesaggio nevoso dà un senso di pace; gli uomini del mondo, chiusi in un profondo silenzio, tacciono indifferenti.
2) Nevica: le falde bianche scendono lievi, volteggiando come per un gioco, quasi desiderose d’indugiarsi nell’aria prima di posarsi stanche a terra. I tetti, i comignoli, le colonnine lungo le strade e i giardini ammantati di bianco dormono in una immobilità profonda. Tutto è pace intorno. Il mondo nella sua indifferenza sembra che abbia dimenticato di esistere nel silenzio in cui improvvisamente si è spenta ogni voce, ogni rumore, ignorando l’incantesimo operato dalla natura.
Antonio Ragone
Grazie!
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