… e io sento il bisogno di tuffarmi
nuotare senza mai fermarmi
Tutto m’appare un orologio fermo
Sempre sulla stessa ora
Monotona e grigia
Oh la rete - non quella del mare
Ove ancora e sempre sereno mi rifletto
Pur stanco d’incapacità e d’ipocrisie
Di questa sinonimia che mi disturba
Ad ogni naufragio sì meglio naufragare
Oppure ricercare l’isola nascosta
La compulsione che ancora mi sospinge
Ora nelle mie inquietudini
Tragica dissonanza avverto
Antonio Ragone
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Caro Antonio, mai come ora provo il bisogno di tuffarmi e nuotare, nuotare, nuotare... sempre più lontano dalla riva, dagli ombrelloni, dagli umani... cullata solo dalle onde... solo io ed il mare e le braccia di Nettuno... E devo dire che lo faccio... quietandomi:)
RispondiEliminaUn abbraccio e grazie sempre
Vera
Grazie sempre a te, Vera, amica carissima!
RispondiEliminaUn abbraccio, Antonio
Nel naufragio, fallimento e nella mancanza misuriamo la nostra fragilità .
RispondiEliminaTutto scorre e a volte rimango ingoiata dalla presunzione della mia importanza.
♥
Come sempre una tua bella poesia, grande Poeta.
RispondiEliminaMi pare di aver notato una certa delusione per qualcosa, c’è amarezza? E’ così?
Grande saggezza e pace nelle sue parole...
RispondiEliminaBellissima, non dico altro.
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