Ricordo l’aria di quella sera. Era ormai una delle ultime sere all’aperto. Mia madre aveva freddo per i suoi pensieri e non aveva altro da dire ai figli; indicava loro, con le loro piccole mani, le stelle e ne diceva il nome. Le eravamo raccolti intorno. «È stata sempre così – ci diceva il nonno – si incanta per nulla, sogna come voi ad occhi aperti».
Come il veliero continuamente rompeva le acque e s’allargava al mare.
Alfonso Gatto
(da “La sposa bambina” - I edizione Vallecchi, 1943 Firenze)
Quanta semplicità in quello sguardo verso il
RispondiEliminacielo stellato, della "sposa bambina" !... beata che ha incontrato
quell'uomo tanto sensibile per averla compresa ed amata così
sensibilmente , da perpetuarne il ricordo anche attraverso i figli .
Grazie a te Prof.
Donna
RispondiEliminaDiga di sbarramento per le tristezze
Bacino che raccoglie fragilità
Vaso per mestizie
Coppa d’oro di vittorie
Madre
utero fecondo di ricchezze