17 giugno 2011

SANDRO PENNA, IL POETA DELLA SOLITUDINE.

Sandro Penna nacque il 12 giugno 1906 a Perugia e morì a Roma il 22 gennaio 1977.
Compì studi irregolari occupandosi con impieghi saltuari. Strinse rapporti con Saba, grazie all’interessamento del quale pubblicò il suo primo libro di poesie, con Montale, Pasolini, rimanendo comunque in una condizione di sostanziale isolamento, che la sua omosessualità contribuì a determinare. Morì in miseria a Roma nel 1977. Sandro Penna è considerato uno dei maggiori poeti del Novecento.


Mi nasconda la notte e il dolce vento

Mi nasconda la notte e il dolce vento.
Da casa mia cacciato e a te venuto
mio romantico amico fiume lento.

Guardo il cielo e le nuvole e le luci
degli uomini laggiù così lontani
sempre da me. Ed io non so chi voglio
amare ormai se non il mio dolore.


La luna si nasconde e poi riappare
- lenta vicenda inutilmente mossa
sovra il mio capo stanco di guardare
.


Sandro Penna

È una poesia del 1939.  Il primo verso contiene l’allusione autobiografica ai tormentati rapporti familiari che lo condussero a trasferirsi a Roma, desideroso di nascondersi e trovare conforto  presso le rive del fiume Tevere che egli definisce  "mio romantico amico fiume lento", a mio parere uno dei più riusciti endecasillabi del Novecento. Il poeta, emarginato dal contesto umano, vede un’alternativa esistenziale fondata sul connubio con la natura. C’è un’eco di leopardismo nella catena lessicale, si veda l’incipit de La sera del dì di festa  “Dolce è chiara la notte e senza vento” che si ripropone nell’immagine lunare; e nel suo nascondersi e riapparire, c’è il simbolo del fallimento d’ogni armonioso relazione fra uomo e natura.

6 commenti:

  1. La "gioia" di Penna è la solitudine, è la gioia si sentirsi anonimi, liberi e soli. Pochi sono riusciti a descrivere la solitudine con la stessa intensità di lui. Un poeta da non dimenticare.

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  2. Sandro Penna, vive in un'epoca in cui il sentirsi diverso era un'etichetta,veniva messo da parte prima di tutto dalla sua famiglia e anche dalla società E' un dolore che si porta dentro. Per questo motivo decide di andare a vivere vicino al tevere e a contatto con la natura.

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  3. Ma le figure retoriche?

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