4 dicembre 2013

ALFONSO GATTO, DA "LA SPOSA BAMBINA".

Ricordo l’aria di quella sera. Era ormai una delle ultime sere all’aperto. Mia madre aveva freddo per i suoi pensieri e non aveva altro da dire ai figli; indicava loro, con le loro piccole mani, le stelle e ne diceva il nome. Le eravamo raccolti intorno. «È stata sempre così – ci diceva il nonno – si incanta per nulla, sogna come voi ad occhi aperti». 
Come il veliero continuamente rompeva le acque e s’allargava al mare.

Alfonso Gatto
(da “La sposa bambina” - I edizione Vallecchi, 1943 Firenze)

2 commenti:

  1. Quanta semplicità in quello sguardo verso il
    cielo stellato, della "sposa bambina" !... beata che ha incontrato
    quell'uomo tanto sensibile per averla compresa ed amata così
    sensibilmente , da perpetuarne il ricordo anche attraverso i figli .
    Grazie a te Prof.

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  2. Donna

    Diga di sbarramento per le tristezze
    Bacino che raccoglie fragilità
    Vaso per mestizie
    Coppa d’oro di vittorie
    Madre
    utero fecondo di ricchezze

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