Quando viene a mancare una persona amata,
è il dolore a tenerci compagnia.
Condividerlo fa bene, almeno un po’
lenisce le ferite del cuore,
si avverte che forse si è meno soli,
per riprendere il cammino.
Ciao, Antonio.
Eravamo una cosa sola
Eravamo una cosa sola
nel sereno e nella tormenta
nel silenzio e nel rumore
Eravamo una cosa sola
nel giorno e nella notte
in ogni stagione
Eravamo una cosa sola
nel passato nostro
in quel presente scompigliato
Eravamo sempre insieme
anche quando ero sola
ci aspettavamo sempre
anche dopo la bufera
bastava uno sguardo per capire
cosa c’era.
30 maggio 2012
Ormai
Quanti furono i giorni di pianto?
tanti, tanti!
Non credevi tu che t’amassi?
Non credevi tu che soffrissi dinanzi al tuo silenzio?
Ah!
Caparbio fosti malgrado
la mia presenza ti confermasse sempre
la mia dedizione
ma ormai avevi scelto di lasciarmi
un grande peso
un grande dolore
ormai avevi emesso la tua sentenza:
darmi la tua morte
30 maggio 2012
Impazzirò!
Te lo chiedo ancora
stammi vicino
ch’è fortissimo questo dolore
insopportabile nel suo trascorrere nel tempo
m’attanaglia questo dolore
nel petto il mio cuore è soffocato dall’affanno
delle domande senza risposta
impazzirò!
Impazzirò al ricordo della tua sofferenza
impazzirò al ricordo della mia
impotenza
Ti cerco ma
non ho tua visione
Ti cerco e…
rispondono le lacrime
30 maggio 2012
© Angioletta Faccini
Quando ripensiamo alla persona amata,una sensazione di sconforto e di solitudine attanaglia il nostro animo,per cui quasi a lenire il nostro dolore ci si appiglia al ricordo dei momenti sia gioiosi,sia malinconici che abbiamo condiviso con lei.
RispondiEliminaSublimi ed intrisi di rimpianti i versi della poetessa Faccini!