Vincenzo Cardarelli (il suo vero nome era Nazareno Caldarelli) nacque a Corneto Tarquinia, in provincia di Viterbo, nel 1887 e morì a Roma nel
Di Vincenzo Cardarelli vi propongo questa poesia:
- GABBIANI
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- Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
- ove trovino pace.
- Io son come loro
- in perpetuo volo.
- La vita la sfioro
- com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo.
- E come forse anch'essi amo la quiete,
- la gran quiete marina,
- ma il mio destino è vivere
- balenando in burrasca.
Mi ritrovo spesso a contemplare il mare, osservo il volo dei gabbiani, sembra non sentano mai il bisogno di posarsi e non si sa dove abbiano il nido. Volano verso il cielo, poi si calano a picco tuffandosi contro le acque, ma appena le sfiorano ad afferrare un pesce per sopravvivere, e quindi risalire rapidi verso l’alto, innamorati della grande quiete marina. Nella simbolica immagine dei gabbiani è raffigurato il poeta con la sua perpetua inquietudine interiore, che tende anch’egli a volare verso l’alto in uno slancio di desiderio di quiete, pur consapevole che il suo destino è vivere come il baleno, che dà luce appena un attimo ed è travolto dalla burrasca. (Antonio Ragone)
L'inquietudine e l'insoddisfazione che caratterizzano l'animo poetico sono ben tratteggiate in questa poesia di Cardarelli.
RispondiEliminaLa metafora dei gabbiani,i quali vanno a sfiorare l'acqua del mare alla ricerca del cibo per poi librarsi nell'aria,simboleggia il poeta,il quale cerca di avvicinarsi alla felicità senza mai raggiungerla,per poi spiccare il volo verso la propria meta,ossia :la poesia.
Ebbene,tale similitudine ricorda,a mio modesto avviso,"La piccozza",che per Pascoli rappresenta l'ascensione verso le cime pure e silenziose
della poesia.