L’animo umano è un luogo lontano abitato da infinite incertezze.
La vita è come un mare di cartone.
SUL MARE DI CARTONE
S’aprono le sue vele al vento e salpa
l’esiliato marinaio, scivolando sul mare
di cartone inargentato di niente.
Chissà, al di là della scogliera di polistirolo
ci sarà pure una darsena biancastra,
che la mente inganna. Poi, si nasconde il vento, così le vele
s’addormentano per sempre avvolgendosi
all’albero maestro, incapace, ancora, d’insegnare
l’antica lezione d’un libro incomprensibile.
Annotta, s’inquieta il mare e, pur senza vento,
s’agita la barca tra pietrosi scogli; non c’è
la luna che sia da lume, né luci seppur distanti
d’una proda di sale. Esiliato e solo; assiso
a poppa il marinaio, nel mezzo d’un golfo,
abbozzato da un lapis spuntato su un foglio
d’album raccattato tra cadute palme
d’un assente giardino marino.
Tutto è fisso, anche la gialla tinta destinata
al sole si perde affondandosi negli abissi.
Ma, da lontano, un faro si culla sui flutti,
luce certa d’un porto che protegge
dalle insidie delle urla marine;
verso quel faro, dentro quel porto
mai abbandonato, sulla barca che ondeggia
sull’onde amabili d’un mare che vive,
dorme azzurro il marinaio.
Antonio Ragone (Da “L’isola nascosta” - Ed. Akkuaria 2007)