Nel 1931 esce l’edizione definitiva della raccolta poetica L’Allegria. Apre la raccolta la poesia Eterno. Il componimento, in due soli ed essenziali versi in apparenza impenetrabili ma profondi, preannuncia la poetica ermetica della seconda opera di Giuseppe Ungaretti Sentimento del tempo. Questa poesia è certamente enigmatica e complessa, per cui ogni commento non può che apparire soggettivo e pertanto limitato. Si parla di un gesto, un fiore colto e donato, espressione figurata della vita umana e delle sue azioni, che si fonde con l’immenso, di cui l’uomo è parte integrante. Allora in questo ambito il nulla non è assenza ma inevitabilmente presenza inesprimibile. Certamente s’avverte la necessità interiore del Poeta di ambire ad evocare la totalità dell’universo, entro il quale permane il senso del Mistero.
ETERNO
ETERNO
Tra un fiore colto e l'altro donato
l'inesprimibile nulla
l'inesprimibile nulla
Giuseppe Ungaretti