E stanno tutti ad aspettarmi
LUOGO DEDICATO ALLA CULTURA LETTERATURA POESIA E AI GRANDI POETI DEL NOVECENTO
26 febbraio 2010
ANTONIO RAGONE: FILASTROCCA DELLA LUNA PIENA
E stanno tutti ad aspettarmi
22 febbraio 2010
ANTONIO RAGONE: OMAGGIO AL POETA LUCIANO ERBA
Luciano Erba
17 febbraio 2010
ANTONIO RAGONE: PRESENZA
15 febbraio 2010
ANGIOLETTA FACCINI: LA POESIA E IL SILENZIO
Musica del silenzio
se non sai parlare col silenzio
06 febbraio 2010
13 febbraio 2010
ANTONIO RAGONE: OMAGGIO ALLA POETESSA ANTONIA POZZI
L’Opera di Antonia Pozzi possiede una profonda unità tematica e poetica, l’amore, la vita, la morte, l’invocazione religiosa, la maternità frustata, la stessa poesia, racchiusi nella cornice di purissimi scorci di paesaggio dominato dal cielo, o di delicatissimi notturni, che si immergono nel baratro di una tragedia individuale prima di potersi confrontare con la tragedia collettiva della guerra.
della mia mamma, in mezzo alla pianura,
avevo una finestra che guardava
sui prati; in fondo, l'argine boscoso
nascondeva il Ticino e, ancor più in fondo,
c'era una striscia scura di colline.
Io allora non avevo visto il mare
che una sol volta, ma ne conservavo
un'aspra nostalgia da innamorata.
Verso sera fissavo l'orizzonte;
socchiudevo un po' gli occhi; accarezzavo
i contorni e i colori tra le ciglia:
e la striscia dei colli si spianava,
tremula, azzurra: a me pareva il mare
e mi piaceva più del mare vero.
11 febbraio 2010
EDOARDO CILLARI: MALINCONIA, È ANCHE NEL PROFUMO DEL TEMPO
9 febbraio 2010
ANTONIO RAGONE: MALINCONIA
Guardare oltre la malinconia è come alzare lo sguardo al di là di un muro di cemento, è guardare acutamente verso l’orizzonte dove forse finisce il mondo, è arrampicarsi sulla montagna rocciosa della vita a mani nude. E pensare allora che nulla ci sia oltre la malinconia, per immaginare, ancora più oltre, appigli anche solo apparentemente resistenti e sicuri, immaginare il vento insistente che ci porta via, ci conduce nella vita che prosegue mentre continuiamo ad arrampicarci. La malinconia, citando una frase baudelairiana, è sempre un sentimento inseparabile dal bello.
La malinconia, quando ci assale, ci proietta tutta la nostra vita, le nostre lontane speranze disilluse, le attese dell’adolescenza.
Ho frugato nei cassetti della mia memoria, ho trovato questa poesia scritta in quegli anni acerbi , mai pubblicata, è una poesia degli anni in cui andavo sperimentando la Poesia stessa, l’ho ritenuta non degna di renderla nota, o forse chissà, ho voluta tenerla nascosta per sentirla solo mia, intima gelosia. Ora la denudo sul blog della mia vita, sorprendendomi io stesso di come in quella mia età acerba già si pensi alle cose perdute.
MALINCONIA
Spesso la notte, quando tarda l’ora, ancora mi ritrova insonnolente nel tempo addormentato e la canora estate, a me nel giorno indifferente.
Guardar la mosca appesa a una bottiglia vuota, e la fiamma di candela pia, e riscoprire a un tratto, o meraviglia, che troppe cose ho perso per la via.
Luglio riposa e il bel paese tace in questa notte piena di frescura, parlare al cuore che non trova pace e raccontarlo a un ragno, che paura
del giorno costringe a girovagare al buio sulla sbiancata parete di tant’anni, e in un tratto ricordare quando acqua non c’era e c’era sete.
Ho perso tutto innocentemente, non resta che lo sfogo alla poesia di chi farebbe tanto e non può niente, e il primo cane abbaia nella via.
©
4 febbraio 2010
ADRIANA PASSARI: OLTRE LA MALINCONIA...
ADRIANA PASSARI: "ALLA VITA" DI NAZIM HIKMET
La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
Nazim Hikmet Ran è stato un poeta turco, naturalizzato polacco, nato a Salonicco il 20 novembre 1902 e morto a Mosca il 3 giugno 1963.
3 febbraio 2010
ANTONIO RAGONE: SALERNO E LA NEVICATA DEL 1956
1 febbraio 2010
HORIZONTE DI FERNANDO PESSOA (RIELABORAZIONE DI ANTONIO RAGONE)
Numerose sono le sue frasi celebri, vi propongo questa:
"Il mondo è di chi non sente. La condizione essenziale per essere un uomo pratico è la mancanza di sensibilità."
HORIZONTE
Il mare davanti a noi, le tue paure
e queste spiagge d’alberi di corallo.
La notte e la sua nebbia hanno svelato
le mie tempeste misteriose del passato,
fiore dischiuso all’estremità degli astri
che irraggiavano le navi dell'iniziazione.
Orizzonte linea inflessibile di sognante costa
s’avvicina la nave verso il declivio
dell’estremità d’inesistenti alberi;
s’apre una terra più stretta, nuovi suoni e colori
e nuova terra con uccelli e fiori,
oltre la linea di gran lunga astratta.
Allora sognare immaginando forme invisibili
e incalcolabili lontananze e con sensibili
desideri di risolute speranze,
cercare oltre la fredda linea dell'orizzonte
l'albero, la spiaggia, il fiore, l’uccello e la sua fonte
e i conquistati baci della Verità.
Fernando Pessoa
(© rielaborazione di Antonio Ragone)