Caro Antonio, ho adocchiato la splendida poesia “Lavacro” e… mi sono messo di buzzo buono per tradurtela in serbo… te la mando, spero che ti piaccia, e, se vuoi, puoi anche postarla sul blog.
PRANJE (Lavacro)
Baš se sad, kod noci, sećam,
dubokog horizonta, tu, na kraju mora ,
bljestaše, kad ga ja promatrah,
a more, samo za mene , svoja svetla upaljaše.
U tajni dubokoj dalekih dana,
zora i galeba od gladi izbezumljivih,
jos crvenijih zalazaka krvlju i srcem
čoveka koji , za svoj život, talase izaziva,
e, to su moje misli u ovoj kišnoj noći,
o obilnoj kiši koja nemilice pada,
blatnjave zemlje nebesko pranje.
I sad se sećam, u dalekim vremenima,
u zadnjoj ruti umirućeg dana,
tmurnog horizonta, tu, na kraju mora,
koji purpurno plamtijaše od krvi i smrti.
Traduzione in serbo di Edoardo Cillari
Caro Edo, ti ringrazio dal più profondo del cuore per la tua sicuramente eccellente traduzione della mia "Lavacro" in serbo. Antonio Ragone
Complimenti!
RispondiEliminaNon conosco il Serbo, ma in qualunque lingua sia un poema o verso, un inchino fo! giacché i versi, senza immagini e senza colori sono il linguaggio dell'anima!
Non conosco il Serbo, ma dalle righe, dalle virgole, dalle iniziali maiuscole che vedo, mi pare siano bellissime! tento di pronunciare quel che pare facile, ma non ha senso "dire quel che non si sa" mentre invece, paiono scanditi forti i versi!
Grazie! è bello sentire che la poesia, non è solo a "senso unico"!!!