È questo un periodo di freddo intenso. C’è stata la nevicata di pochi giorni fa, il gelo, le piogge scroscianti e gli impetuosi venti. La festa del Natale. Un nuovo numero sul calendario.
I pensieri scuotono l’animo e allora può venir fuori una poesia.
Allora può capitare anche di cogliere un segno di speranza che raramente, lo ammetto, è presente nelle mie poesie.
Ma, lo so benissimo, la speranza è l'unico sentimento essenziale, mai perderla!
Queste festività, così dolci e inclini alla nostalgia, sono come scadenza per far i conti della nostra vita, stendere una partita doppia, dare e avere, profitti e perdite.
È così, la neve e il gelo di questi giorni ci portano il profumo del tempo, i ricordi familiari, degli amici degli anni primi. Il mio mare, silenzioso e gelido, ci teneva compagnia.
Da anni io vivo altrove, il tempo avanza, e ho capito che non c’è nulla di più “replicato” del mondo che gira sempre su se stesso, le quattro stagioni ci fanno riflettere e fanno dell’universo il magnifico pittore.
Nell’universo forse nulla muta se non i nostri sentimenti, il nostro sentirci mai uguali di fronte al mutamento delle stagioni, di questa neve di oggi e dei fiori sui campi di domani.
In fondo gli anni non sono che numeri che gli uomini si son dati per organizzare l’esistenza, si tratta solo di un proseguimento.
Ma sono numeri “pesanti” che segnano il nostro tempo, quel poco che basta per riflettere sui nostri dolori e le effimere gioie. È il mondo che ogni volta ci ripropone i suoi giri, ed ogni volta i nostri sentimenti hanno atteggiamenti diversi nei confronti di questo replicarsi.
È la decorazione musiva dell’esistenza.
FINALE D’ANNO 2010
La voce delle piogge non è mutata
mentre un anno si perde fra le nebbie
d’un persistente passionale inverno.
Il soffio di questa prima neve è gelo
che smorza le parole già nel cuore,
abbandona prati e alberi come muti armenti,
schegge di pallore stremano gli occhi.
Meglio dischiudere lo sguardo senza meraviglia
un altro Natale è passato, è solo nostalgia,
mentre già s’aprono nei miei pensieri,
le porte d’un anno, un nuovo numero a venire.
E mi domando se codesto gemito potente e silenzioso
potrà mai essere acqua viva per una nuova primavera.
29 dicembre 2010
© Antonio Ragone
Il dubbio è umano come il tirar le somme oltre il disincanto.Grazie e BUON ANNO!!!!
RispondiEliminabei versi, molto lineari e profondi...speriamo sia un buon anno questo che si appresta ad arrivare...ciao.
RispondiEliminaAntonio
Antoniooo, magico mio Poeta, bellissimo il tuo spiegare come il cuore avverte il tempo che passa! E mi conforta la tua naturalezza, schiva mente che non si sofferma solo in rimpianti o nostalgie... si sa sono parte di noi... ma il chiedersi... sarà possibile ritrovare primavere? Forse sì... primavere esistono di quei pensieri che non hanno età!
RispondiEliminaAdorato Antonio ti ringrazio con sincero entusiasmo per i tuoi commenti sui miei tags, sono capolavori della tua anima che sa donare solo gioia!
Ti abbraccio e ti auguro un fantasmagorico Capodanno! Sii solo felice! Ciao!
Grazie Antonio!!!! molto bella la Poesia, strutturata, di piacevole lettura; ma si legge tra le righe un sentimento profondo sensazioni universali ..il finale con una speranza.. ti abbraccio. Annalisa
RispondiEliminaCarissimo Antonio, hai raccolto tra le mani, tremolanti e intenerite foglioline che già fanno capolino per apririsi a primavera. Sono scadenze quelle delle feste che ci portano forzatamente a mettere delle date e a fare certi conti con il... tempo che passa. Io ho avvertito nella tua riflessione pacata una contentezza e una carica vitale degna di un grande animo poetico come il tuo. La domanda finale è un'affermazione giacchè senti forte e impetuoso nel cuore, l'limpulso della vita...AUGURISSIMI e grazie per questi versi in cui mi ritrovo.
RispondiEliminaChe bella, grazie! Stavo proprio pensando al gelo, e alla primavera. E stavo sentendo la nostalgia. Una poesia dal sapore inatteso e provvidenziale. I miei auguri!
RispondiEliminaMolto bella carissimo Antonio. Grazie e BUON ANNO!!!
RispondiEliminaBellissima lirica, espressione poetica del mutare delle stagioni. Nel cuor la dolce attesa di una nuova, viva primavera.
RispondiEliminaAncora tanti auguri ♥
Il replcato ciclo delle stagioni , il circolo di un tempo che si chiude è "finta" dentro il tempo , che nulla concede , se non il miraggio effimero del sogno , e nel già accaduto cerchiamo di ritrovare il bandolo di un senso...sotto il gelo che ogni landa copre , germogliano i semi della primavera e la canicola di cocenti estati, così il tempo esperto pittore , disegna l'orizzonte che il poeta sogna ... sublime tentativo dei versi di ritrovarsi in un mondo spiegato ! Grazie Antonio , grande amico e poeta.
RispondiEliminaGrazie caro Antonio, certo "La voce delle piogge non è mutata" per quello la domanda finale, cosi la ho sentito, bravissimo poeta. Semnpre è un grande piacere leggerti, un abbraccio amico e Buon Anno! con tutta la mia stima sempre, Ana
RispondiElimina"un nuovo numero a venire"... già!
RispondiEliminaMa quel piccolo grande dolore, quel gemito gentile sarà fiore, a primavera... Bellissima :-)
Un abbraccio!*
E' il cerchio che si chiude e si riapre .
RispondiEliminaCon certezze, dubbi e velleità.
Ma la vita é fatta di mille frammenti,
piccole tessere colorate e ingrigite che compongono il mosaico più bello che c'é.
L' esistenza.
...Grazie Antonio
Sì Antonio...può sempre venir fuori una poesia da un cuore sensibile, grazie per questa meraviglia, un saluto e auguri !
RispondiEliminagrazie per questa bellissima poesia...auguriiiii!
RispondiEliminaBella, sottile questa tua nuova poesia!
RispondiEliminaEh si, occorre un animo poeta per cogliere il rumore ed il sapore dello scorrere del Tempo.
Grazie Antonio e Buon Anno!