Manifattura napoletana della seconda metà sec.
XVIII, in terracotta, stoppa e filo di ferro, raffigurante il viaggio dei Re
Magi, particolare con donna nera che allatta su di un cammello.
SALA ELLITTICA - IL PRESEPE
L’attuale allestimento presepiale trova la sua ispirazione nelle
scene riprodotte nelle quattro tempere esposte nella sala.
Il pittore paesaggista Salvatore Fergola descrisse nelle sue
opere le scene realizzate nel 1846 da Giovanni Cobianchi al tempo di Ferdinando
II. L’interesse dei Borboni per il presepe era già vivo con il re Carlo,
costruttore di presepi, e cona la regina Maria Amalia, che si dedicava
personalmente alla confezione degli abiti dei pastori, e derivava dall’ambiente
culturale napoletano che aveva avuto splendide testimonianze artistiche fin dal
XIV secolo ( sculture policrome delle chiese di S. Giovanni a Carbonara, S.
Eligio, S. Domenico, etc.) con la rappresentazione del mistero della natività.
Il presepe settecentesco si arricchisce di elementi nuovi e, intorno all’evento
della nascita di Gesù, compare un brulicante mondo contadino in festa, carovane
di Re Magi, musici di colore provenienti dall’Oriente e dall’Africa,
aristocratici mori e georgiani, venditori di suppellettili, saltimbanchi,
“cafoni” vestiti a festa, dame a piedi o su giumente, carri addobbati a festa e
osti nelle taverne che servono i cibi.
Il presepe pertanto costituisce una preziosa documentazione per
la conoscenza degli usi e costumi degli abitanti delle diverse province del
felice Regno di Napoli.
Nel XVIII e nel XIX secolo molti artisti si impegnarono nella
realizzazione dei pastori e se ne citano alcuni: Vallone e Martino, i fratelli
Ingaldo, Gallo, De Luca, Franco, Gori, Viva, Celebrano, Bottiglieri ed altri.
(da “Palazzo Reale” di Gian Marco Jacobitti e Wanda Frolla
Frizzi, Editoriale Museum - Roma, 1992)
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Tra arte e fede storia e Poesia. Grazie Antonio, a Te una carezza.
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RispondiEliminaBellissimo!!! Ciao Antonio e buona giornata!!!
Thanks forr sharing
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