SALERNO |
UN’ALBA
Com'è spoglia la luna, è quasi l'alba.
Si staccano i convogli, nella piazza
bruna di terra il verde dei giardini
trema d'autunno nei cancelli.
È l'ora fioca in cui s'incide al freddo
la tua città deserta, appena un trotto
remoto di cavallo, l'attacchino
sposta dolce la scala lungo i muri
in un fruscìo di carta. La tua stanza
leggera come il sonno sarà nuova
e in un parato da campagna al sole
roseo d'autunno s'aprirà. La fredda
banchina dei mercati odora d'erba.
La porta verde della chiesa è il mare.
Com'è spoglia la luna, è quasi l'alba.
Si staccano i convogli, nella piazza
bruna di terra il verde dei giardini
trema d'autunno nei cancelli.
È l'ora fioca in cui s'incide al freddo
la tua città deserta, appena un trotto
remoto di cavallo, l'attacchino
sposta dolce la scala lungo i muri
in un fruscìo di carta. La tua stanza
leggera come il sonno sarà nuova
e in un parato da campagna al sole
roseo d'autunno s'aprirà. La fredda
banchina dei mercati odora d'erba.
La porta verde della chiesa è il mare.
Alfonso Gatto
È trascorsa la notte fitta di pensieri. Ora è quasi l’alba, la luna si sta spogliando del buio. L'alba tratteggia la chiara bellezza della “nostra” città che si risveglia; e lo fa senza rumore, in un’attenuata atmosfera appena brulicante di vita. Che splendide immagini! I treni della stazione, le palme nei giardini che sembrano rabbrividire al primo autunno, il trotto di un cavallo sulla strada di terra battuta, l’attacchino di manifesti che sposta “dolcemente” la scala lungo i muri in solitaria armonia con l’universo. La porta della chiesa ha il colore verde del mare che s’apre alla trascendenza, al misterioso significato della vita.
(antonio ragone)
È trascorsa la notte fitta di pensieri. Ora è quasi l’alba, la luna si sta spogliando del buio. L'alba tratteggia la chiara bellezza della “nostra” città che si risveglia; e lo fa senza rumore, in un’attenuata atmosfera appena brulicante di vita. Che splendide immagini! I treni della stazione, le palme nei giardini che sembrano rabbrividire al primo autunno, il trotto di un cavallo sulla strada di terra battuta, l’attacchino di manifesti che sposta “dolcemente” la scala lungo i muri in solitaria armonia con l’universo. La porta della chiesa ha il colore verde del mare che s’apre alla trascendenza, al misterioso significato della vita.
(antonio ragone)
Che piacere leggere i tuoi scritti !.... anche la narrativa ... muti in poesia !... persino l'attacchino hai reso romantico alla mia impressione .
RispondiEliminaBellissime ! Entrambe.
RispondiEliminaAntonio caro ,le poesie sfrecciano nella mia piccola anima,la capacità di vedere e sentire le emozioni,è grande ,la profondità del sentimento pure ,grazie,complimenti
RispondiEliminaBellissima anche la foto e Salerno, naturalmente.
RispondiEliminaNon oso interrompere due Poeti che cantano di Salerno all'alba.
RispondiEliminaMagnifico duetto... complimenti ad entrambi.
RispondiEliminaImmagini suggestive,espresse da Alfonso Gatto e commentate egregiamente da Antonio Ragone,due poeti che hanno sempre molto amato la loro terra.
RispondiEliminaottimo lavoro . poesia molto bella e piacevole
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