1 settembre 2014

ALFONSO GATTO, INVERNO A ROMA.

Caro Poeta, è sempre la solitudine (quella non buona)... sì, sì. è sempre così. Nella vita c'è sempre più gente persa che ritrovata. Amara considerazione, ma è così. Comunque sia, si è sempre soli.
L’Arte, e la poesia in particolare, è sempre attuale.
Non posso non condividere questa poesia di Alfonso Gatto, un poeta a me molto caro, un grande poeta del novecento italiano, al quale ho dedicato molto dei miei studi. Sono molto orgoglioso di essere un suo concittadino e di aver condiviso con lui la bellisssima terra e il nostro bellissimo mare.


Inverno a Roma

I bambini che pensano negli occhi
hanno l'inverno, il lungo inverno. Soli
s'appoggiano ai ginocchi per vedere
dentro lo sguardo illuminarsi il sole.
Di là da sé, nel cielo, le bambine
ai fili luminosi della pioggia
si toccano i capelli, vanno sole
ridendo con le labbra screpolate.
Son passate nei secoli parole
d'amore e di pietà, ma le bambine
stringendo lo scialletto vanno sole
sole nel cielo e nella pioggia. Il tetto
gocciola sugli uccelli della gronda.


Alfonso Gatto
(da Osteria flegrea, 1954-1961)

2 commenti:

  1. Si !... malinconia ma anche tenerezza da questa poetica
    riflessione che parla di bambini, d'amore, ma anche di elementi vitali eterni ,come
    la pioggia ed il sole. Un bacio a te Antonio ma tu non sentirti solo o meglio
    sentitici quel che basta ad un poeta .

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  2. Il silenzio della solitudine é
    fermento profumato
    intenso e forte come tè.

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