Ti ho appena inviato, Antonio, l'ultima poesia, ma da qualche giorno desidero mostrarti questa scritta nel 2004, che si riferisce ai tanti genitori dove i sabati sera siamo divorati dall'ansia, con l'anima in pena per i nostri ragazzi in giro.
Giovani corpi senza petali senza sole
spronati da appetiti mai paghi
sulla pelle e nelle ossa
l’avvizzimento si compie
la morte alle spalle con l’occhio di gatto sornione
pazientemente attende e pare ridente
tanto,
le possibili vie non si manifestano agl’occhi
appannati da foglie d’oblio
che nelle notti buie l’aurea nostra si fa rude dall’ansia del domani
giacché foglie d’oblio
non fan parte dei fiori del Bene
come la serpe v’incantano passo dopo passo
Ma la Morte è una Signora
venerante la Vita
in armonia Essa vive raccogliendo anime
se pare ridente
al vostro cospetto
il suo compito diviene ingrato
© Angioletta Faccini
In passato,ho condiviso con tanti genitori l'ansia del rientro a casa di mia figlia,quando aveva venti anni,se di sera partecipava alle feste dei suoi coetanei,sia pure presso le loro rispettive case,anziché in discoteca.
RispondiEliminaUn brivido di freddo percorreva il mio corpo quando nel cuore della notte,nell'affacciarmi alla sua stanza, vedevo il suo letto ancora vuoto.
Ritornavo nella mia camera da letto senza riuscire a riappisolarmi e pregavo il Signore di non farmi mai ricevere una telefonata che mi annunciasse la notizia di qualche incidente.
E' ben descritta,in questa suggestiva e stupenda poesia,l'immagine della morte,la quale improvvisamente ghermisce delle giovani anime ai propri cari.
Grazie Anna per il tuo (suo?) commento.
RispondiEliminaQuel periodo fu pesante per molti genitori (purtroppo non è finito) ed io non ne fui immune!
Ringrazio Antonio per la bellissima immagine!
RispondiEliminaAngioletta
Complimenti,Angioletta: poesia intensa, attuale, personalmente e universalmente dolorosa.
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