Come un clandestino lascio sulla tua porta questi brevi versi, ch'è molto presto ancora.
E intanto l'aurora affievolisce la malinconia…
E intanto l'aurora affievolisce la malinconia…
Anche questi sono versi scritti durante il coma di mio figlio...
Non osar
Non osar bussare alla mia portase gli Dei non chiedono
non osar portar pianto
se colui che veglia l'Aldilà
non schiude la sua dimora
e non osar passarmi accanto
se il manto della Grande Dea l’avvolge ancora
31 agosto 2004
© Angioletta Faccini
Quando la notte sta per schiudere le sue porte al giorno, forse è il momento che la malinconia svigorisce il tempo dei ricordi perenni. Anche se il giorno nasce, oltre la malinconia, dentro noi qualcosa muore. Bellissima, Angioletta, d’una poetica toccante e sempre viva, come la morte!
RispondiEliminaIl dolore di una madre,ah come comprendo condividento questo medesimo dolore. Io non so descrivere in versi queste sensazioni di sofferenza, c'è chi lo fa per me . Grazie.
RispondiEliminaGrazie col cuore e di cuore!
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