Su per i monti andavo in cerca di silenzio, ho incontrato un carrettiere, i ricordi sono riaffiorati.
La tradizione natalizia dei miei ricordi è un quadro ormai superato, quando nelle gelide sere d’inverno vedevo trafficar legna da ardere disposta ad arte sui barrocci che i montanari della costa, col capo abbassato in segno di riposo - forse sognavano - riparati da un grande ombrello se pioveva, recavano ai paesi di mare. Oggi, quella legna che ancora viene usate per riscaldar le case, non la portano più i carrettieri, ma i camionisti, ai quali non è concesso di sognare lungo le strade sempre più pericolose. Allora la vita era più dura e più povera; più facile però era per gli uomini serbare l’anima fiduciosa e serena, contentarsi anche delle piccole cose, se addirittura poteva essere oggetto di sogno la gioia raccolta che offriva in un piccolo paese di mare una povera festa di Natale.
I ricordi turbano ancor più l’inquieto cuore, mi rivedo godere appieno di quelle semplici e pure gioie.
Come segno del tempo, il ricordo.... e costruisce l'emozione palpabile, tra righe, a impreziosire in parole ciò che la vita ha dato! Mio carissimo Antonio sai dipingere contesti di sorrisi rinnovati nel cuore dell'età! Un abbraccio d'affetto!
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