Ma è proprio la paura lo spettro
che attanaglia le nostre vite, ci chiude in un cerchio senza via, o peggio, in
un labirinto di cui sappiamo esistere il varco, ma non lo troviamo, magari ci
avviciniamo ad un passo, poi, senza accorgercene, l’ansia ci respinge
inconsapevolmente all’interno, con la furia che sia di là l’uscita. Io,
marinaio inconsapevole, come tutti in questo viaggio della vita, navigo per
mare tra burrasche e venti contrari, l’onde gelide mi sferzano il viso, e cerco
la mia isola nascosta che, lo so, mai troverò. Ma il viaggio è sempre da
riprendere, forse ci farà compagnia una lontana e fioca luce d’una darsena. È
lì il riparo alle nostre burrasche marine? Sarà alfine la meta che da tempo
cerchiamo? Almeno, non fermarsi mai, conosco il patire, so bene com’è
difficile, ma non possiamo abbandonarci né addormentarci, anche se il cuore
sparge sangue.
Ci sono situazioni terribili in cui veramente non si sa come muoversi, ma l'inerzia non è produttiva e bisogna avere il coraggio di intraprendere la stada più difficile per arrivare alla luce, con tutti i rischi che essa comporta. Si va sicuri solo se c'è la convinzione di aiutare qualcuno. Ciao Antonio, oggi mi ritrovo proprio in tale tempesta.
Sono i romantici quelli che soffrono maggiormente (da pochi vengono capiti) ,trovo sempre bella la vita , anche con il suo andare incerto e faticoso dà sempre, l'opportunità per formarsi ,dilatare il proprio cuore e scoprirsi migliori e confortati . Si può pensare che la dedizione altruistica serve a distrarsi dalle proprie tempeste, come un'anestesia, ma non curanti non ci accorgiamo invece ,che ci stiamo curando .Grazie Antonio che ci nutri di ricchi sentimenti .
RispondiEliminaarduo é vedere chiaro dove tinte fosche
RispondiEliminaQuando la vita sembra averci regalato solo coriandoli di luce
perennemente in bilico tra sussurri e grida
in attesa di bonaccia
che sciolga l’urlo in rivoli e sospiri
Maria